Regione Liguria
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Genova – Il gruppo della Lega Nord alla Regione Liguria ha depositato una proposta di legge regionale per modificare le norme per l’affidamento delle case popolari in modo che abbiano più riguardo per gli italiani e per i padri separati in particolare.
“Abbiamo depositato in questi giorni una Pdl – spiegano al gruppo – che verrà presentata il 6 novembre in Ufficio di Presidenza Integrato, nella quale chiediamo di modificare la legge regionale (N.10 del 2004) che regolamenta i criteri di assegnazione e gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. L’obiettivo della nostra Proposta di Legge è quello di tutelare maggiormente i cittadini italiani, di effettuare verifiche delle proprietà che gli extra-comunitari assegnatari hanno nei loro Paesi e di agevolare ad esempio i padri separati che hanno concesso l’abitazione all’ex convivente e ai propri figli. Inoltre è importante tutelare gli assegnatari che si trovano in condizioni disagiate (disoccupazione o grave malattia) e di velocizzare il subentro nei confronti dell’assegnatario deceduto”.

La proposta di legge intende apportare una serie di modifiche alla legge che disciplina l’assegnazione e la gestione del patrimonio regionale di edilizia residenziale pubblica.
«Questa iniziativa – spiega il consigliere Stefania Pucciarelli, prima firmataria del documento -, si rende necessaria a fronte delle mutate condizioni socio economiche, stravolte dalla crisi finanziaria, e dell’indirizzo politico che l’attuale difficile situazione del tessuto sociale richiede».
La Pdl è suddivisa in 9 articoli e affronta diverse tematiche a partire dall’assegnazione degli alloggi, ai principi che la regolamentano fino alla locazione.
«Abbiamo introdotto criteri più selettivi ed efficaci – spiega il Gruppo leghista -, allo scopo di tutelare maggiormente i cittadini liguri, le persone che si trovano in una situazione di disagio fisico, economico sociale, i padri separati o divorziati che devono mantenere i propri figli. Inoltre riteniamo sia necessario verificare i beni che i cittadini di origine extracomunitaria possiedono nel Paese nativo, onde evitare l’assegnazione di case popolari a chi, nella propria nazione, versa in una situazione economico patrimoniale tale, da non renderlo idoneo alla presentazione della domanda, solo in questo modo si può rendere tutti uguali».
Nell’articolo 6 si chiede di ridurre le tempistiche per permettere il subentro nei confronti dell’assegnatario deceduto. Infine, nell’intento di giungere ad una maggiore giustizia sociale, negli ultimi articoli si prevedono misure per una tutela più concreta nei confronti non solo dei padri separati e divorziati, ma anche per gli assegnatari in situazione di disoccupazione sopravvenuta o di grave malattia.
«Considerato il carattere urgente della questione affrontata – conclude Pucciarelli -, l’articolo 9 dispone l’immediata entrata in vigore delle modifiche contenute in questa proposta di legge regionale».