Crediti universitari agli studenti Massoni?
Crediti universitari agli studenti Massoni?

Genova – Crediti formativi agli studenti universitari interessati alla Massoneria ed alle sua storia. Sta suscitando aspre polemiche ed una probabile interrogazione parlamentare la notizia che, a Genova, un seminario organizzato dalla Gran Loggia d’Italia, la massoneria che rifiuta ogni forma di segretezza, garantisca dei crediti formativi agli studenti che l’hanno seguito.

Il Rettore dell’Università, Paolo Comanducci, smentisce che si possano garantire crediti agli studenti massoni o interessati alla Massoneria e preferisce parlare di “leggerezza” nel promettere questo genere di riconoscimento.

Gli organizzatori insistono: l’appuntamento in corso oggi all’Hotel Bristol di via XX settembre è stato organizzato con l’Università e garantisce crediti formativi ai partecipanti perché tra i relatori figurano nomi eccellenti del Senato Accademico.

La vicenda si tinge di giallo e rischia di fomentare nuove polemiche sulla gestione dei crediti formativi degli studenti.
Si tratta di “punti” che gli studenti possono accumulare frequentando corsi o stage in aziende o seguendo eventi culturali che possono offrire una formazione anche extra scolastica.
Ogni 25 ore di lavoro o studio si ottiene un credito ed anche per questo appare curioso che l’evento organizzato dalla Massoneria possa garantirne.

“L’evento dura solo una giornata – ha dichiarato il Rettore – difficile che possano esserci crediti a meno che non faccia seguito una rielaborazione di quanto sentito e venga predisposta una relazione scritta”.

Secondo i vertici di via Balbi, piuttosto, potrebbe esserci stato un corto circuito nelle comunicazioni tra organizzatori della Gran Loggia d’Italia e gli stessi docenti.
E possibile che la proposta sia stata effettivamente ricevuta e sia ancora da vagliare ma è improbabile che qualcuno abbia dato garanzia di ottenerli.

Niente in contrario con la Massoneria, sia chiaro, secondo il Magnifico Rettore non ci sarebbe nulla di male se qualche docente facesse parte di logge più o meno segrete.
“Si tratta di una libera scelta” – ha spiegato Comanducci ma Pippo Civati, parlamentare ex PD ha annunciato una interpellanza parlamentare per chiedere se, davvero, sia “normale” che un docente universitario possa far parte di una organizzazione che prevede che i suoi “confratelli” si aiutino ad ogni costo.