Facebook accusata di apologia di fascismo?
Facebook accusata di apologia di fascismo?

Roma – Una lettera aperta a Mark Zuckerberg per chiedere che Facebook riconosca e punisca il reato di apologia del Fascismo oscurando i profili che pubblicano simboli e frasi inneggianti ad uno dei periodi più oscuri della Storia italiana.
La richiesta arriva sul sito di Change.org dove è in corso una raccolta di firme per sensibilizzare Facebook ed il suo ideatore: Mark Zuckerberg.
Nella petizione si segnala che il regolamento di Facebook, (i cosidetti “Standard di comunità”) sembrano non riconosce il reato di apologia di fascismo.
Alla conclusione sono arrivati i molti iscritti che, trovandosi di fronte a simboli fascisti o nazisti, li hanno segnalati perchè venissero rimossi e, invece, hanno ricevuto una comunicazione nella quale Facebook segnala: “abbiamo controllato la Pagina che hai segnalato per la presenza di discorsi o simboli di incitazione all’odio e abbiamo riscontrato che rispetta i nostri Standard della comunità”.

Una situazione che non è gradita ai tanti utenti di Facebook che sono infastiditi da croci celtiche, motti fascisti e veri e propri incitamenti al partito fascista.
Secondo molti, infatti, il social network, pur avendo sede legale all’estero, dovrebbe rispettare le leggi degli Stati in cui opera prestando il proprio servizio.
Nella petizione si legge:

“Nello Stato italiano, l’apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”), anche detta “Legge Scelba”.
Nel testo si legge che “quando un’associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.”.

La legge n. 645/1952 sanziona chiunque promuova od organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche.
Ogni tipo di apologia è punibile con un arresto dai 18 mesi ai 4 anni.

La norma prevede sanzioni detentive per i colpevoli del reato di apologia, più severe se il fatto riguarda idee o metodi razzisti o se è commesso con il mezzo della stampa. La pena detentiva è accompagnata dalla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici.

Per questo motivo la petizione lanciata su Change.org chiede a Facebook di attivarsi perchè la simbologia fascista e gli incitamenti all’odio razziale vengano immediatamente rimossi se segnalati.

1 commento

  1. con tutti i problemi che ci sono in italia non mi sembra il caso di fare un dramma per una simile fesseria… se un gruppo di nostalgici vuole celebrare un ideologia che male c’è? mica hanno spaccato vetrine o bruciato auto….