Si lascia morire di fame per protesta
Si lascia morire di fame per protesta

New Delhi – Ha continuato lo sciopero della fame sino alla morte per chiedere lo stop alla vendita di alcolici a basso prezzo nel Rajasthan, nell’India nord occidentale. Un pacifista di 65 anni è morto in ospedale per le conseguenze di un digiuno durato ben 34 giorni.

L’uomo, Gurcharan Chhabra, ex parlamentare locale di 65 anni, aveva iniziato un digiuno di protesta per chiedere la proibizione degli alcolici e misure anti corruzione nello stato. Era stato
ricoverato due settimane fa, ma aveva continuato a rifiutare il cibo.
Chhabra aveva iniziato la sua protesta il 2 ottobre, in coincidenza con l’anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, chiedendo la chiusura delle rivendite governative.

L’ampia disponibilita’ di whisky a basso prezzo è responsabile, secondo gli attivisti, dell’aumento dell’alcolismo
e anche di problemi di ordine pubblico.
Il governo del Rajasthan, che è guidato dal partito della destra del Bjp, ha sempre respinto la richiesta di mettere al
bando l’alcol (come succede nel vicino Gujarat, Stato natale del Mahatma) per paura di danneggiare l’industria turistica.

Nel 2011 un monaco indù, Nigamanand Saraswati, era morto nello stato settentrionale dell’Uttarakhand dopo 115 giorni di digiuno per protestare contro l’estrazione illegale di sabbia nel Gange, il fiume sacro per gli induisti.