Giorgio De Chirico, Piazza d'Italia
Giorgio De Chirico, Piazza d’Italia

Ferrara – Sono passati 100 anni da quando Giorgio De Chirico dipingeva a Ferrara i suoi capolavori metafisici. Erano gli anni della Prima Guerra Mondiale e la città estense diventava la modella del pittore.

Ora, un secolo dopo, i capolavori di De Chirico tornano a Ferrara per la mostra “De Chiricco a Ferrara 1915-1918 – Pittura Metafisicaed avanguardie europee”, esposizione organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalla Staatsgalerie di Stoccarda. A collaborare anche l’Archivio di Arte Metafisica ed è stata curata da Paolo Baldacci e Gerd Roos.

L’inaugurazione avverrà domani e saranno presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed il ministro per i beni culturali Dario Franceschini.

Le sale del Palazzo dei Diamanti diventeranno lo scenario per il viaggio nella metafisica, evidenziando come le opere di De Chirico ebbero forte influenza su Carlo Carrà e su Giorgio Morandi per poi toccare le avanguardie europee del surrealismo, del dadaismo e della Nuova oggettività.

Poco prima dell’ingresso dell’Italia nel primo conflitto mondiale, Giorgio, insieme al fratello Alberto Savinio, decisero di abbandonare Parigi per arruolarsi. Alla fine di giugno del 1915 entrambi furono assegnati al 27esimo reggimento di fanteria di Ferrara quindi si trasferirono nella città emiliana.

Il soggiorno nella città che fu governata dagli Este portò enormi cambiamenti sia nella pittura di Giorgio, sia nelle creazioni di Alberto, facendolo propendere per la sola attività di scrittura, abbandonando definitivamente la musica.

De Chirico, di fronte alla bellezza della città, viene completamente sopraffatto ed affascinato, tanto da renderla la protagonista dei suoi dipinti. In diverse tele, ad esempio, il Castello Estense o le grandi piazze deserte sono lo scenario ideale per lo svolgimento della sua narrazione, basti pensare a “I progetti della fanciulla” del 1915 o “Il grande metafisico”, di due anni più tardo.

La mostra, visitabile fino al 28 febbraio, avrà proprio il compito di sottolineare Ferrara nell’opera di De Chirico e si preannuncia come un evento unico per gli amanti dell’arte.

 

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