Minacce al Campus di Chicago
Minacce al Campus di Chicago

Chicago – Voleva uccidere 16 persone “bianche” per vendicare la morte di Laquan McDonald, il 17enne afro-americano ucciso con 16 colpi di pistola da un agente di polizia.
Non era un falso allarme quello che ha fatto scattare ieri la chiusura del Campus universitario di Chicago per una non meglio precisata “minaccia”.
L’FBI ha infatti arrestato Jabari Dean, uno studente afro-americano di Chicago che aveva annunciato di voler uccidere 16 “bianchi” per vendicare il connazionale ucciso dalla polizia.
Il giovane aveva addirittura annunciato su Internet le proprie intenzioni e aveva scritto che, alle 10, si sarebbe recato nel Campus per uccidere una vittima bianca per ogni proiettile che aveva colpito lo studente disarmato, freddato da un agente bianco, nell’ottobre del 2014.
Proprio ieri l’agente responsabile dell’episodio è stato rilasciato su cauzione di 1,5 milioni di dollari, dopo essere stato incriminato di omicidio di primo grado.
Il video dell’omicidio, diffuso solo la settimana scorsa, ha sconvolto l’America.
Il giovane fermato dall’FBI ha confessato di aver scritto il messaggio in un momento di rabbia e di averlo cancellato subito dopo ma qualcuno lo aveva già letto ed ha chiamato le forze dell’ordine facendo scattare l’allarme che ha portato al blocco di tutte le attività dell’Università di Chicago.
Il testo del messaggio, recuperato dagli esperti dell’FBI annunciava che il ragazzo sarebbe entrato nel Campus armato di fucile a pompa ed avrebbe freddato, uno dopo l’altro, le prime 16 persone bianche che incontrava “a quel punto – proseguiva il messaggio delirante – morirò uccidendo il
maggior numero di poliziotti bianchi che posso. Questo non e’ uno scherzo. Voglio fare la mia parte per liberare il mondo dai demoni bianchi. Mi aspetto che facciate lo stesso”.