Brando Benifei
Brando Benifei

La Spezia – Anche l’europarlamentare Brando Benifei è intervenuto sabato all’incontro organizzato da Gianni Cuperlo, Roberto Speranza e Sergio Lo Giudice intitolato “In un mondo che cambia con il PD”.
Per la prima volta tutta l’area di sinistra nel PD si è ritrovata insieme per iniziare un percorso unitario, per essere più efficace nel fare proposte, con al centro l’idea di costruire un nuovo centrosinistra e di contrastare il rischio della trasformazione del PD nel cosiddetto Partito della Nazione, come recentemente rilanciato dal sindaco di Firenze Dario Nardella.
Insieme ad alcuni volti noti in sala come Bersani, Epifani, Pollastrini, molti parlamentari, consiglieri regionali, amministratori locali, dirigenti e iscritti erano presenti all’incontro da tutta Italia, dalla Spezia Federica Paganelli, Iacopo Montefiori, Moreno Veschi, Salvatore Stelitano, Salvatore Napoli.
Presente anche l’europarlamentare Brando Benifei, punto di riferimento spezzino e uno dei principali in Liguria per l’area di chi con Cuperlo e Speranza non si riconosce appieno nella maggioranza renziana che governa il PD nazionale.
Non siamo contro il governo – ha spiegato Benifei – con gli attuali equilibri parlamentari è il migliore possibile e posso dire che in ambito europeo stiamo facendo bene squadra nella lotta contro l’austerità e per gestire il dramma dei rifugiati, così come abbiamo visto importanti successi nel riformare la nostra giustizia e nel sostenere gli investimenti produttivi, ma altre scelte del governo non ci piacciono, a partire dal nuovo tetto al contante che potrebbe favorire evasori e criminalità organizzata, così come alcune misure fiscali dove il giusto abbassamento della pressione fiscale rischia di essere troppo squilibrato a favore dei più abbienti e dei grandi proprietari. Soprattutto ci preoccupa lo stato di grande difficoltà del PD a livello nazionale: con pochi iscritti, trasformismi e rottura delle alleanze rischiamo di subire una cocente sconfitta alle elezioni amministrative. Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra rifiutando l’alleanza organica con il Nuovo Centrodestra così come il Partito della Nazione, altrimenti rischiamo il paradosso di arrivare primi al primo turno e poi perdere tutti i ballottaggi, anche a livello nazionale dato il nuovo sistema dell’Italicum. Vogliamo, insomma, che il PD ritrovi lo spirito di unità, i valori e le sintesi programmatiche che lo hanno portato al grande successo delle europee dopo la battuta di arresto per le liste del Partito Democratico alle elezioni regionali, per ricominciare a vincere cambiando verso ma guardando dalla parte giusta, quella di chi sta peggio“.