Comune di Genova contro la Movida
Comune di Genova contro la Movida

Genova – Niente pubblicità di sconti per bere, tolleranza zero per i locali della Movida che causano disagi alla popolazione e controlli rafforzati nelle serate “a rischio” del fine settimana.
Il Comune di Genova dichiara guerra agli happy hour, alle offerte speciali per invitare a bere spendendo meno e alla movida chiassona che disturba i residenti.
L’appuntamento con il giro di vite è fissato per dopo Natale quando il consiglio comunale voterà la proposta di nuovo regolamento che prima ha trovato l’opposizione dei commercianti e poi li ha “convinti” e che ora dovrà essere approvata.
Salvo sorprese dell’ultim’ora, però, la città di Genova potrebbe essere la prima a dichiarare guerra alle bevute, alla diffusione dell’alcool tra i minorenni e a varare regole ferree per i locali che fanno rumore sino a tarda notte.
Il sindaco potrà disporre orari di chiusura e apertura per le singole zone e attività ma, soprattutto, non verranno più tollerate le campagne pubblicitarie che invitano a bere più consumazioni con lo sconto.
Nei vicoli del centro storico, insomma, dovrebbero sparire le insegne come “tre chupiti al prezzo di 2” o “happy hour”.
L’iniziativa vede il plauso dei residenti delle zone calde della Movida genovese ma presta il fianco alle polemiche per la sua attuabilità.
In molti si domandano già chi farà rispettare le nuove regole visto che, di sera e di notte, specie nei fine settimana, di agenti della polizia municipale in giro se ne vedono davvero pochini.
Chi farà rispettare i divieti? Chi controllerà che i bar e i circoli non espongano offerte speciali per le notti brave dei genovesi?
“La proposta è molto interessante – dicono i comitati anti movida del centro storico – ma senza controlli sono solo parole al vento. Il Comune ci dica come intende far rispettare le regole. Di annunci ne abbiamo sentiti molti, l’ultimo quello che doveva far sparire la prostituzione nei vicoli. Ma chi passeggia per le strette viuzze sa bene che non è cambiato proprio nulla”.