Focaccia di Recco si può mangiare solo in città
Focaccia di Recco si può mangiare solo in città

Recco – Doveva essere un marchio di garanzia per i turisti e rischia di trasformarsi in una catena che impedisce la promozione e l’esportazione. Il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta per la focaccia di Recco rischia di trasformarsi in un pericoloso boomerang persino per i produttori e promotori della celebre focaccia al formaggio.
Impossibile vendere la focaccia fuori dai confini di Recco, persino per chi aderisce al consorzio di tutela e rispetta alla lettera il rigidissimo disciplinare, la ricetta originale approvata dall’Unione Europea.
Il marchio, infatti, può accompagnare solamente il prodotto venduto nella piccola cittadina della riviera ligure di levante. Fuori dai suoi confini rischia il sequestro come è avvenuto alla Fiera dell’Artigianato di Rho dove, durante un evento di promozione, sono intervenuti i Nas ed hanno sequestrato focaccia e striscioni e tutto il materiale promozionale. L’accusa è quella di aver “spacciato” fuori da Recco la focaccia protetta dal marchio.
Una vicenda assurda, decisamente italiana, che rischia di compromettere il lavoro di anni ed anni dei legittimi produttori della focaccia di Recco.
Ben venga la difesa del marchio e ben venga che la focaccia con il formaggio possa chiamarsi “di Recco” solo se prodotta nella cittadina ma se si vieta l’esportazione si perde il senso dell’operazione di tutela.
Mentre la vicenda scatena polemiche roventi a Recco e ci si domanda come sia possibile bloccare la vendita di un prodotto “made in Recco” nel resto d’Italia, anche se segue esattamente la procedura tradizionale, alcuni produttori corrono ai ripari e “modificano” il marchio rimuovendo quel “di Recco” che provoca il corto circuito fuori dai confini della città.
Qualcuno mette il nome della località nel proprio marchio e qualcun altro, come il celebre ristorante “Manuelina” coglie l’occasione per rivendicare la primogenitura della ricetta originale e la rinomina “focaccia Manuelina”.
La corsa alla registrazione dei nuovi marchi è solo iniziata e il progetto di collaborare per esportare la focaccia di Recco nel Mondo deve ripartire da zero.