Nella foto, lo stadio "Luigi Ferraris" di Genova
Nella foto, lo stadio “Luigi Ferraris” di Genova

Genova – Finisce 2-3 il derby tra Genoa e Sampdoria, con la vittoria dei blucerchiati che arriva con un finale di partita un po’ troppo sofferto.
Nel primo tempo, le sorprese non mancano. I due allenatori infatti schierano formazioni più spregiudicate di quanto ci si aspettasse e costruiscono il gioco intorno ai loro centravanti, Cassano per la Sampdoria e Pavoletti per i rossoblù.
Partita sostanzialmente bloccata sino al 18′, quando a sbloccare la partita è Soriano, che a tu per tu con Perin insacca la rete dell’1 a 0.

Enorme disattenzione difensiva di Burdisso in occasione del gol.

A questo punto il Genoa va in confusione, non riuscendo più a spingere la Sampdoria nella sua metà campo e subendo, 20 minuti più tardi, il gol dello 0-2 firmato Eder.

A fine primo tempo dunque il parziale per il Genoa è già pesante e la partita appare virtualmente già chiusa quando al 49′ del secondo tempo Soriano segna la sua doppietta personale e i suoi primi due gol in un derby di Genova: siamo 0-3 e mancano ancora più di 40 minuti di gioco.

Il Genoa, che già deve subire la contestazione dei propri tifosi, che iniziano a lasciare lo stadio stupefatti dall’apatia della propria squadra, riesce a far restare tutti al loro posto quando Pavoletti, assieme a Rincon l’unica nota positiva di una serata amara, segna di testa il gol dell’1-3 al 69′, per replicare poi all’81esimo minuto con un gol da vero rapinatore d’area.

Tra i due gol c’è l’occasione enorme sprecata da Lazovic, esterno d’attacco rossoblù, che imbeccato da Rincon riesce a spedire sul fondo un pallone che era solo da spingere in porta.

Al momento del gol del 2-3, mancano dieci minuti alla fine e il Genoa rivede all’orizzonte la possibilità di agguantare una partita che sembrava persa del tutto a inizio secondo tempo.

In questi 9 minuti più recupero (4 minuti, ndr) il Genoa è tutto all’attacco, ma non riesce a trovare lo spunto giusto per raggiungere un clamoroso 3-3, rischiando sul finale di partita di subire il quarto gol su tiro di Barreto, il quale spedisce la palla sulla traversa a Perin battuto.

Al triplice fischio, la vittoria è blucerchiata e porta tre punti d’oro per la classifica della squadra di Vincenzo Montella, che può sorridere per i 7 punti conquistati nelle ultime tre partite di campionato.

Recrimina invece con sè stesso il Genoa, che dopo aver regalato un intero tempo di gioco, dimostra nel secondo tempo di poter mettere alle corde l’avversario e creargli grosse difficoltà.

Malgrado i buoni propositi di portare a casa almeno un punto, il Genoa se ne esce dal derby con le ossa rotte e un morale ai “minimi storici”, soprattutto perché esiste un concreto “spettro retrocessione” e perché la sconfitta di ieri sera è la sesta consecutiva (la quinta consecutiva in campionato, ndr).