Questura in vendita a Genova
Questura in vendita a Genova

Genova – Il palazzo della Questura genovese è in vendita. La Città metropolitana ha infatti messo a bando, sulla base dell’offerta del fondo pubblico Invimit, l’immobile di via Diaz e la caserma dei Carabinieri di Sampierdarena.
La notizia, destinata a fare scalpore, è stata ufficializzata oggi. L’edificio della Questura di Genova in via Diaz, 12.000 metri quadri di uffici e parcheggi, costruita fra il 1935 e il 1937 dall’architetto Alfredo Fineschi arriva sul mercato immobiliare con una base d’asta di 15 milioni di Euro.
La vendita dell’edificio è risultata inevitabile vista la morosità del Ministero dell’Interno – che non pagherebbe l’affitto di 570mila euro anno dal 2003 – e la carenza di fondi delle casse della Città Metropolitana, alle prese con i tagli dei trasferimento del Governo Renzi e con il “caos” conseguente alla cancellazione delle Province ed il mancato trasferimento di competenze (e spese) agli altri Enti locali.
Dopo anni di trattative e tira-molla, lo scorso novembre, è partita la lettera di sfratto, seguita pochi giorni dopo da un decreto ingiuntivo del Tribunale.
La Città Metropolitana deve mettere al bando il Palazzo per ottemperare agli obblighi di legge in seguito all’offerta di acquisto da 15 milioni di euro presentata lo scorso 6 novembre 2015 dal fondo comune immobiliare I3 Patrimonio Italia, creato appositamente dalla società pubblica Invimit per acquisire immobili di enti locali, in particolare Province e Città metropolitane.
In vendita anche la villa Grimaldi di corso Martinetti a Sampierdarena, proprietà della Provincia dal 1908 e sede dal 1939 di un’importante Caserma dei Carabinieri.
Si tratta di un edificio di oltre 4.000 metri quadri, è di origine cinquecentesca, e l’offerta di I3 Patrimonio Italia che fa da base d’asta è di 2,7 milioni (in questo caso l’affitto annuo di 135.000 euro è sempre stato regolarmente pagato dall’Arma).
Su entrambi i palazzi esistono severi e ineludibili vincoli architettonici posti dalla Soprintendenza: non può essere cambiata la destinazione d’uso e deve essere mantenuta l’attuale consistenza architettonica e distributiva.
Il ricavato previsto della vendita dei due edifici, 17,7 milioni di euro in tutto, potrebbe garantire un pò di respiro alle esangui casse della Città Metropolitana.