Parroco di Arnasco non benedice vittima musulmana
Parroco di Arnasco non benedice vittima musulmana

Arnasco – Si arricchisce di un nuovo colpo di scena la vicenda del parroco che non benedice la vittima musulmana dell’esplosione che ha ucciso 5 persone. Il sacerdote avrebbe telefonato al fratello di Aicha Bellamoudden per “scusarsi” di quanto avvenuto e avrebbe raccontato di non aver benedetto la salma perchè era stato minacciato.
Particolari che sono emersi da indiscrezioni di Stampa e che ora dovranno trovare una conferma o meno nelle indagini che potrebbero essere aperte a seguito di questa vicenda anomala.
La mancata benedizione della salma e l’assenza del nome della vittima da tutta la cerimonia funebre ha suscitato forti reazioni tra la popolazione e, poi, in tutta Italia. Specie quando si è scoperto che il sacerdote era già stato protagonista di un episodio molto contestato quando aveva dichiarato di preferire dar fuoco alla casa canonica piuttosto che vederla usata per ospitare immigrati.
Un’indagine potrebbe essere necessaria, a questo punto, per scoprire chi abbia eventualmente minacciato il parroco e quale sia la motivazione dietro alle minacce.
Anche il vescovo di Albenga, Guglielmo Borghetti, molto turbato per gli eventi dopo aver autorizzato il funerale ecumenico, potrebbe decidere di voler vedere chiaro nella vicenda per accertare se la scelta di non benedire la salma di una persona deceduta e per di più che si stava convertendo al cristianesimo, sia stata “causa forza maggiore” o se, invece, il parroco abbia dei problemi con gli immigrati come suggerirebbero episodi precedenti.
Di certo c’è lo sconcerto degli abitanti di Arnasco che conoscevano Aicha, moglie di un’altra delle vittime e che criticano la decisione del parroco.
Su tutto la necessaria integrazione tra comunità di religioni diverse che deve essere improntata all’apertura ed al dialogo e non certamente all’esclusione e alla ostilità.