Uomo con fucile giocattolo a Roma Termini
Uomo con fucile giocattolo a Roma Termini

Roma – Stazione Termini evacuata, caccia all’uomo da parte di forze speciali e treni in tilt per diverse ore. E’ il bilancio di una sera di follia, nella Capitale, provocata da un uomo che girava con un fucile giocattolo acquistato per il figlio.
L’allarme è scattato quando alcune persone, uscite dalla Metro, hanno notato l’uomo che camminava con quello che sembrava un fucile mitragliatore ak47 Kalashnikov, quello usato dai terroristi dell’Isis nelle stragi di Parigi, alla redazione di Charlie Hebdo e al teatro Bataclan.
La segnalazione ha fatto scattare le misure di sicurezza e, in pochi minuti, la stazione di Termini è stata evacuata da tutti i passeggeri mentre i treni sono stati fermati e una gigantesca caccia all’uomo è scattata con l’incubo di un possibile attacco terroristico.
L’uomo “armato” è stato cercato in ogni angolo della stazione ma, intanto, dopo essere stato fermato da un carabiniere cui ha mostrato che si trattava di un giocattolo con la punta rossa come previsto dalle leggi vigenti, è stato lasciato andare ed è salito su un treno regionale.
Solo più tardi, ricostruendo quanto avvenuto, il particolare è emerso ed ha fatto scattare un’altra caccia all’uomo sebbene di tono decisamente meno “agitata”.
Pian piano la situazione è tornata alla normalità, la stazione è stata riaperta ai soli passeggeri in possesso di biglietti di viaggio e, infine, i treni hanno ricominciato a partire ed arrivare con regolarità.
Ora si cerca di identificare l’uomo anche se appare evidente che l’emergenza era solo e fortunatamente, un falso allarme.
Un evento improvviso che ha però dimostrato la delicatezza del momento, con panico che si diffonde in pochi minuti ed una “risposta” all’evento che lascia qualche perplessità in un periodo in cui l’allerta dovrebbe essere massima mentre un uomo può girovagare per una stazione della massima importanza come quella di Termini senza incontrare una adeguata risposta di intervento.
Fortunatamente si è trattato solo di un gigantesco malinteso ma l’esperienza dovrebbe far scattare qualche campanello d’allarme nella stanza dei bottoni di chi gestisce l’emergenza terrorismo a Roma e in Italia tutta.