Statue coperte ai Musei Capitolini per Rohani
Statue coperte ai Musei Capitolini per Rohani

Roma – “Chiedete a Palazzo Chigi”. Una risposta che sa di smentita quella diffusa oggi dalla Sovrintendenza alle Belle Arti di Roma dopo che il Ministro della Cultura Franceschini ha dichiarato che nè lui ne Matteo Renzi erano stati informati della decisione di coprire sculture di nudo femminile durante la visita del capo di Stato iraniano a Roma.
La Sovrintendenza ha infatti replicato a chi chiedeva insistentemente chi abbia autorizzato la copertura delle statue e lo ha fatto scrivendo in una nota che gli uffici non se ne sono occupati e che, per sapere chi abbia preso una decisione in tal senso occorre “rivolgersi a Palazzo Chigi” ovvero alla sede del Governo.
Il rimpallo di responsabilità sta facendo il giro del Mondo dopo le aspre critiche, giunte dalla Rete, alla decisione di censurare le opere d’arte dei Musei Capitolini per non offendere la suscettibilità di Rohani che, comunque, è una guida spirituale ed una autorità religiosa musulmana.
“Qualcuno avrà pur deciso” si domanda la Rete e il popolo del Web si divide tra favorevoli e contrari con una certa prevalenza di questi ultimi.
La maggior parte di chi interviene nella discussione, infatti, sostiene che sia stato un errore clamoroso coprire le statue nude con drappi e pannelli perchè l’Arte non è e non può essere oggetto di censure e perchè certamente, Rohani, sebbene sia un esponente religioso, ben conosce la storia del’Arte e le bellezze della scultura.
Coprirle, quindi, più che un gesto di cortesia, poteva addirittura essere scambiato per un’offesa, come un’accusa di ignoranza culturale.
Mentre si cerca di scoprire chi, a Palazzo Chigi, abbia dato ordine di coprire le statue, lo stesso Rohani getta acqua sul fuoco delle polemiche e cerca di accorrere in aiuto di Renzi e di Franceschini dichiarando che l’Italia è un Paese molto ospitale.
La discussione prosegue però sui social network dove la maggior parte degli interventi è contrario, per motivi diversi, alla censura delle statue.
E c’è chi ricorda che analoga decisione venne presa alcuni anni fa a Firenze, quando un principe saudita si recò in visita nella bella città d’arte toscana governata dall’allora sindaco Matteo Renzi e la statua di Jeff Koons venne schermata con un pannello con disegnati tanti gigli fiorentini.
Qualcuno, sul Web, sospetta che la “mano” sia sempre la stessa.