incontro decisivo a Roma per Ilva di Cornigliano
incontro decisivo a Roma per Ilva di Cornigliano

Genova – E’ partita questa mattina la delegazione dell’Ilva di Cornigliano che parteciperà all’incontro di Roma con il Mise e il nuovo sottosegretario di Governo con la delega del Ministero dello Sviluppo. Un appuntamento decisivo per il futuro delle migliaia di lavoratori degli impianti Ilva di tutta Italia.
Il rappresentante del Governo dovrebbe sciogliere le riserve sulla volontà di introdurre la cosiddetta clausola sociale nel contratto di vendita dell’azienda.
Una clausola che obbligherebbe il nuovo acquirente a confermare l’attuale livello occupazionale e a farsi carico di operai e impiegati e che, secondo gli analisti, renderebbe più difficili le trattative per cedere l’azienda e tutti gli impianti ad uno dei colossi attualmente interessati all’acquisto.
La risposta del Governo che sarà data oggi, alle 15,30, a Roma, potrebbe fare la differenza per il futuro degli operai Ilva che per tre giorni, a Genova, hanno paralizzato la città protestando con cortei e manifestazioni per le strade della città.
Un “no”, infatti, riporterebbe in piazza gli operai, con conseguenze facilmente immaginabili per il traffico, ma renderebbe più debole la trattativa per le garanzie occupazionali visto che il nuovo acquirente, dopo la manifestazione di interesse prevista per il prossimo 10 febbraio, potrebbe presentare un piano di ristrutturazione “lacrime e sangue” con perdita di posti di lavoro in una situazione già pesantemente compromessa.
Una eventualità che non dovrebbe far sorridere nemmeno il Governo Renzi che, comunque, ha speso moltissimo nella bonifica degli impianti e nella gestione commissariata dell’Ilva.
Un acquirente che dovesse arrivare con la strada spianata da obblighi nei confronti dei lavoratori e con forti investimenti dello Stato nella sicurezza, partirebbe certamente da una condizione “privilegiata”.
Diversamente, se il Governo imponesse la clausola, i pochi acquirenti che si sono “affacciati” alla trattativa, potrebbero ritirarsi spaventati dalle condizioni imposte che non vanno certo nella direzione delle leggi di mercato.
Per questo motivo, per la giornata di oggi, i dipendenti Ilva potrebbero restare con il fiato sospeso sino alle notizie provenienti dai delegati a Roma.