Zuckerberg al Mobile World Congress di Barcellona
Zuckerberg al Mobile World Congress di Barcellona

Barcellona – Il contesto è il Mobile World Congress di Barcellona, dove Mark Zuckerberg sta giocando il ruolo del protagonista assoluto. Lì il fondatore di Facebook ha lanciato il “Telecom Infra Project”, un’iniziativa che vedrà coinvolti Facebook insieme a una trentina di  patner tra cui Deutsche Telekom, Intel, Nokia e Sk Telecom. Il nome è nuovo, l’obiettivo sempre lo stesso: connettere tutto il mondo a internet. Solo pochi giorni fa il fondatore di Facebook ha incassato il “no” dell’India a un suo progetto chiamato “Free Basics” per portare la connessione a internet nelle zone più povere del paese. Le autorità indiane hanno motivato la scelta dicendo di voler difendere il principio della “neutralità” della rete. Ma Zuckerberg non è tipo da arrendersi facilmente. “Quello che abbiamo chiamato in India con Free Basics – ha detto alla stampa durante il congresso di Barcellona senza nascondere la propria delusione – è che ogni paese è differente, e che i modelli che hanno funzionato in un paese non è detto vadano bene per un altro”. Il Telecom Infra Project prevede l’utilizzo di hot spot wi-fi condivisi e satelliti in grado di diffondere internet mediante trasmissioni laser.

“La nostra fonte d’ispirazione per questa iniziativa – ha detto Zuckerberg – è l’Open Compute Project, uno sforzo di Facebook risalente al 2011, anno in cui abbiamo reso open source i progetti relativi ai nostri server, alle nostre reti e ai nostri data center per promuovere la collaborazione che conduce a una innovazione più veloce, e soprattutto a un’efficenza che si traduce in miliardi di dollari risparmiati dall’intera industria. Questo nuovo sforzo seguirà gli stessi principi dell’open technology design, e speriamo che il denaro risparmiato serva per rendere i piani tariffari delle persone meno cari e per permettere agli operatori di estendere le loro reti fin dove non sono ancora arrivate”.

Zuckerberg ha inoltre voluto rispondere a chi sostiene che i discorsi su “democrazia” e “connettere il mondo” servano in realtà a coprire la volontà dell’azienda di lanciarsi in un business dalle possibilità illimitate, e di garantirsi una posizione di dominio sul mercato: “Non ho creato Facebook per farne una compagnia – ha detto – Volevo solo connettere le persone nella mia università. Ma una compagnia che funziona può fare buone cose per il mondo. Ci sono 4 miliardi di persone ancora senza Internet. Rischiamo di ritrovarci nel 2020 con la stessa cifra se non faremo qualcosa. Vi pare possibile che gli operatori di telefonia mobile possano continuare a crescere raddoppiando le tariffe che saranno utilizzate solo dalle persone più ricche?  Vogliamo aiutare le persone ad avere Internet, è un investimento che vogliamo fare con i nostro partner, tutto qui”.

Il fondatore di Facebook ha infine dedicato qualche parola a un tema che gli sta a cuore: la realtà virtuale. Zuckerberg si dice convinto che “contribuirà a cambiare il modo in cui viviamo, comunichiamo e lavoriamo” e che “agevolerà la diffusione della rete 5g”.