Fegino pronta ai blocchi stradali per il petrolio
Fegino pronta ai blocchi stradali per il petrolio

Genova – Scenderanno in piazza per chiedere la completa bonifica del rio Fegino e il tempestivo intervento delle istituzioni per evitare che i miasmi del petrolio, a cinque metri dalle abitazioni, possa causare problemi alla salute. I residenti della zona di Fegino  potrebbero bloccare il traffico a Borzoli, già nella giornata di oggi se non riceveranno garanzie da Comune e Regione sugli interventi da realizzare nella zona dove è esploso il condotto della Iplom che trasportava petrolio alla raffineria di Busalla.
Oggi un presidio sosterà davanti al Comune, in via Garibaldi e in piazza De Ferrari, davanti alla Regione Liguria che hanno dimostrato una grande sensibilità per il problema ma si sarebbero concentrate “troppo” su Polcevera e mare e meno sugli abitanti della zona del rio Fegino.
Gli organizzatori della manifestazione ricordano che in quella zona le case si trovano a pochi metri dallo sversamento di petrolio e i miasmi sono terribili e costringono a restare con le finestre chiuse. Molti i malori e qualcuno ha anche deciso di trasferirsi temporaneamente da amici e parenti per evitare di respirare i vapori degli idrocarburi.
“Chiederemo un concreto impegno a ripulire il rio completamente – hanno dichiarato ieri sera, nel corso di una assemblea pubblica – e se non avremo risposte bloccheremo per protesta il traffico che attraversa Borzoli”.
Il blocco potrebbe scattare nelle prossime ore e causerebbe enormi disagi nei collegamenti tra Sestri Ponente e Rivarolo-Bolzaneto, specie per il traffico delle merci.
Un blocco che i residenti hanno già attuato quando protestavano contro il passaggio di Tir nella zona.
“Il rio Fegino stava rinascendo – hanno spiegato i residenti – e il petrolio ha sterminato coppie di germani reali, pesci e rane e tutto quello che, faticosamente, era rinato dopo gli interventi di pulizia del torrente. Ora qualcuno deve intervenire per riportare la situazione alla normalità”.
I cittadini chiedono alle istituzioni che siano i responsabili del disastro a pagare i danni e chiedono interventi immediati.
L’enorme quantità di petrolio fuoriuscito dalle condotte, infatti, sta già solidificando a contatto con l’aria e diventa sempre più difficile poterlo rimuovere con interventi relativamente “semplici”.
“Nel quartiere non si respira – hanno denunciato i residenti – e l’attenzione è concentrata al Polcevera e al mare. E’ giusto occuparsene ma sarebbe opportuno non dimenticare chi sta respirando i vapori del petrolio gia da alcuni giorni”.