Inquinamento nel Porto di Genova
Inquinamento nel Porto di Genova

Genova – Le misurazioni della qualità dell’aria effettuate in prossimità del terminal traghetti di Genova mostrano concentrazioni molto elevate di particelle ultrafini. E’ quanto denunciano i membri dell’associazione Cittadini per l’Aria, con il supporto scientifico di esperti della ONG tedesca NABU.
Secondo l’associazione sono stati rilevati livelli di particolato ultrafine fino a 40 volte superiori a quelli delle zone con aria pulita. Le misurazioni sono state condotte in prossimità del porto di Genova nel periodo 19-23 Giugno durante le operazioni di attracco delle navi da crociera e dei traghetti.
“Sebbene le misurazioni siano state condotte a oltre 800 mt di distanza dal porto e con vento che spirava verso il mare – denuncia l’associazione Cittadini per l’Aria – queste evidenziano come le polveri emesse dalle navi impattino immediatamente sulla città. Le misure hanno mostrato livelli di polveri ultra fini con picchi fino a 80.000 pt per centimetro cubo durante le operazioni di attracco delle navi. Il numero delle particelle in zone remote con buona qualità dell’aria è inferiore a 2000 pt/cc mentre il livello di fondo nelle grandi città varia da 3000 a 5000pt/cc per arrivare a 10,000 pt/cc in strade con molto traffico.
Cittadini per l’Aria e NABU hanno sottolineato che nel Mediterraneo traghetti, navi da crociera e navi portacontainer, sono tutt’oggi autorizzati ad usare olio combustibile pesante molto inquinante, senza alcun sistema di depurazione dei gas di scarico come invece previsto dagli standard per auto, camion e persino per le centrali elettriche. Di conseguenza i gas di scarico che escono dai motori delle navi contengono enormi quantità di inquinanti atmosferici cancerogeni, come la fuliggine, e contribuiscono in modo significativo anche ai cambiamenti climatici.
Per Anna Gerometta, presidente di CITTADINI per l’ARIA, “è ora di cambiare l’attuale situazione in cui gli armatori possono inquinare pesantemente l’aria delle città italiane di mare a ogni attracco. Genova, come la gran parte delle città portuali in Italia, ha un problema rilevante di inquinamento dell’aria e per questo è necessaria un’azione politica immediata per proteggere la salute delle persone e dell’ambiente. Combustibili a basso tenore di zolfo, filtri per il particolato e catalizzatori di azoto, devono essere resi obbligatori per tutte le navi che entrano nel porto di Genova. Proprio perché il settore è in piena espansione, è indispensabile che gli armatori investano in adeguate tecnologie di abbattimento dei gas di scarico, facendosi carico del fatto di rappresentare una minaccia reale per la salute dei cittadini. Una nave da crociera media infatti, che staziona in porto con i motori accesi, provoca l’inquinamento atmosferico prodotto da milioni di automobili.”.

Dietmar Oeliger, responsabile della politica dei trasporti di NABU ha dichiarato che “non è solo Genova a soffrire per le emissioni derivanti dal trasporto marittimo. Abbiamo riscontrato queste elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici in molti porti di diverse città di tutto il mondo. Tuttavia, questa non deve essere una scusa per le compagnie di traghetti e navi da crociera per continuare a inquinare in modo sconsiderato le città di mare che le ospitano”.
Quella di Genova è solo la prima tappa di una campagna che coinvolgerà i porti italiani: CITTADINI per l’ARIA e NABU inaugurano infatti il progetto “Facciamo respirare il Mediterraneo”, che si propone di ottenere dagli stati membri europei che affacciano sul Mediterraneo, come Italia, Grecia, Spagna e Francia, la designazione delle loro acque nazionali e l’intero Mediterraneo “Zona controllata per le emissioni di Zolfo” (SECA – Sulphur Emission Control Area), stabilendo un contenuto di zolfo limitato per i carburanti delle navi. “Tale regolamentazione – conclude Oeliger – è già in vigore nel Mare del Nord e nel Mar Baltico dove, di conseguenza, la qualità dell’aria è migliorata fino al 60%. ”

L’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi è trasportato per centinaia di chilometri verso l’interno, dove contribuisce ai problemi locali di qualità dell’aria. Gli inquinanti atmosferici da motori diesel – come particolato, fuliggine, ossidi di zolfo e ossidi di azoto – danneggiano la salute umana, l’ambiente e il clima. Il particolato per esempio è legato a gravi problemi di salute – come le malattie cardiovascolari e respiratorie, ictus e cancro – che possono essere causa di morte prematura. I dati della Commissione Europea stimano che 50.000 persone muoiono prematuramente ogni anno in Europa a causa dell’inquinamento dell’aria a causa del trasporto marittimo, e questo nonostante siano disponibili misure adeguate per risolvere efficacemente il problema.