Farmaci
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Genova – Farmaci generici, o meglio sarebbe dire equivalenti. Questo il tema dell’ultimo di una serie di incontri medici (ma non solo per medici) che il Di.M.I., Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche dell’ospedale San Martino ha voluto organizzare. L’appuntamento è per lunedì 4 luglio per presentare un tema molto sentito nell’epoca dell’overdose di informazioni e della googlizzazione del sapere: farmaci equivalenti e biosimilari. Tema caldissimo che sarà introdotto dalla professoressa di Farmacologia Antonietta Martelli. Ancora una volta si affronterà un argomento per nulla semplice, ma con grande attenzione a renderlo accessibile, spiegando alla gente “comune” quali sono gli aspetti della questione a cui prestare attenzione, quali sono le diffidenze giustificate e quelle ingiustificate.
La parola “generico” è sbagliata e fuorviante? Meglio (e più corretto) dire “equivalente”? Esistono dei pregiudizi su questi farmaci a causa della loro non-originalità? E quando si parla di biosimilari a cosa si allude?
L’obiettivo è quello di ripetere il successo di pubblico dei tre precedenti incontri, dedicati rispettivamente alla tiroide (relatore il professor Marcello Bagnasco), alle malattie di Alzheimer (professor Massimo Tabaton) e alla genomica nella cura dei tumori (professor Gabriele Zoppoli).
Gli incontro del Di.M.I hanno intercettato un interesse generale elevato riuscendo a far parlare i medici con le persone, finalmente libere e liberate nel far le domande più banali, intelligenti, curiose, grossolane, acute, scontate, semplici o complesse, senza paura del giudizio o di tradire una scarsa conoscenza. Un’infermiera desiderosa di approfondire il proprio sapere, un’insegnante del Gaslini che ha conosciuto incidentalmente molte malattie e vuole saperne di più, tanti pazienti o potenziali tali (per esempio chi ha una storia di famigliarità nelle patologie di Alzheimer), molti studenti, qualcuno proveniente dalle associazioni dei malati, qualche giornalista, qualche medico, alcune persone non più giovanissime che si rifiutano di mandare il cervello in pensione e hanno il bellissimo vizio di girare per conferenze: un pubblico trasversale, a volte molto numeroso altre volte meno, ma sicuramente vivace e partecipe.
Dopo questo quarto appuntamento il Di.M.I. sospenderà solo temporaneamente questo ciclo di incontri, in attesa di mettere a punto il calendario e i temi delle prossime conferenze che riprenderanno in autunno. Per intanto si registra un successo in questa formula di scambio e dialettica face-to-face, uno scatto da parte delle eccellenze della medicina che hanno smesso di parlare medichese, una vivacità e curiosità da parte dei cittadini che non va sprecata. Tante cose ci hanno insegnato: che il gozzo tiroideo era molto diffuso (basta vedere i quadri di un tempo) e che lo iodio è imprescindibile per la crescita, che l’Alzheimer è causato da una proteina che si chiama betamiloide che si accumula nel cervello e che si può vedere molti decenni prima dell’esordio della malattia e che alcuni trials pilota stanno cercando di trovare il modo di rallentarne la progressione (mentre per il momento si agisce solo sui sintomi), che la genomica potrebbe fare miracoli nella cura dei tumori, evitando persino in molti casi la chemioterapia e diminuendo drasticamente i casi di insuccesso delle cure.
E’ bello vedere scienziati e ricercatori di fama che sanno parlare con chiunque, spiegando con efficacia e semplicità temi per nulla facili. Questo Genova l’ha capito. E stanno anche già emergendo dal basso i temi che il grande pubblico vorrebbe si affrontassero. E magari, nell’ambito delle eccellenze di cui dispone il Di.M.I., il calendario autunnale lo decideranno proprio loro, i cittadini.