Virus Zika, scienziati confermano nesso infezione-microcefalìe
Virus Zika, scienziati confermano nesso infezione-microcefalìe

Salt Lake City – Il virus Zika torna a far paura con la morte, primo caso nel territorio continentale degli Stati Uniti, di un paziente infettato.
La prima vittima americana era un anziano dello Utah che soffriva anche di diverse altre patologie. La sua morte sarebbe avvenuta alla fine di giugno ma la notizia è stata diffusa solo ora.
L’uomo aveva contratto il virus in un viaggio all’estero, spiega il portavoce del dipartimento della Salute della contea
di Salt Lake, aggiungendo che non e’ chiaro quanto il ruolo di Zika abbiamo giocato nella morte dell’anziano.
Un altro uomo affetto dal virus era morto a febbraio a Puerto Rico, territorio degli Stati Uniti nel mar dei Caraibi.
Il risalto dato dai Media americani alla morte del paziente affetto dal virus Zika ha riacceso la discussione sui pericoli dei viaggi in occasione delle Olimpiadi di Rio 2016 poichè il Brasile risulta inserito tra i paesi dove il virus è diffuso e dove si può contrarre con la semplice puntura di una zanzara.
Il dibattito torna ad infiammarsi soprattutto per la scarsità di informazioni con cui i Media di tutto il mondo trattano l’argomento in vista dei giochi olimpici che potrebbero essere segnati in modo negativo da notizie su possibili contagi.
Resta il fatto che atleti e turisti vengono avvisati del pericolo e che le organizzazioni sanitarie avvertono in particolare le donne che si metteranno in viaggio per i Paesi dove è presente il virus e le invitano a non  programmare gravidanze per un periodo piuttosto lungo – si parla di tre anni – dopo essere state esposte al pericolo di contagio.
I casi di bambini affetti da gravi patologie, nati da madri infettate con il virus Zika, continuano ad aumentare e dovrebbero indurre a molta cautela da parte di chi intende mettersi in viaggio.