Simone Regazzoni
Simone Regazzoni

Genova – Torna ad infiammarsi il botta e risposta tra Alessandro Terrile, segretario del Pd genovese e Claudio Regazzoni, auto-candidato alle primarie che eleggeranno il candidato sindaco del centro-sinistra.
Dopo l’intervista pubblicata da Il Giornale al segretario del Pd, Regazzoni risponde per le rime attraverso un comunicato diffuso in mattinata.
“Siamo ai nastri di partenza delle primarie -scrive Regazzoni – E una cosa è subito chiara, dopo l’intervista di oggi rilasciata dal segretario del Pd genovese Alessandro Terrile al “Giornale”: Terrile e il vecchio apparato del Pd hanno paura. Paura di perdere contro una candidatura che, prima ancora di essere davvero lanciata, ha suscitato interesse e adesioni fuori e dentro il partito. Non ci voleva molto a creare consenso: è stato sufficiente tornare a parlare alle persone di questioni concrete che riguardano Genova, al di fuori dei rituali della vecchia politica. E le persone sono arrivate”.
Regazzoni è sempre più duro e diretto contro i vertici del Pd genovese e torna a chiedere un confronto pubblico su alcuni temi “scottanti” per la città di Genova e non solo.
“Certo – scive ancora Regazzoni – Terrile e il vecchio apparato non se l’aspettavano. Non si aspettavano che facessimo sul serio. Non immaginavano che avessimo seguito. Sono così partite le telefonate, gli incontri segreti, i caminetti strategici di guerra… il piccolo, vecchio, logoro Risiko del Pd genovese giocato dai soliti tre o quattro. E ci ritroviamo, così, con Terrile e il vecchio apparato sull’orlo di una crisi di nervi. Provino a calmarsi, e a rispondere nel merito delle questioni che ho sollevato. “Keep calm” e risposte politiche chiare, caro Terrile”.
Un linguaggio diretto, a tratti anche molto forte, quello usato da Claudio Regazzoni e che rivela che la campagna per le primarie è già in pieno svolgimento e che l’atmosfera è già surriscaldata.
“Negli scorsi giorni – prosegue Regazzoni nel comunicato – ho dichiarato che a Genova le strutture sono sature e non possiamo più accogliere altri profughi, ma dobbiamo gestire al meglio l’accoglienza di chi è già qui. Tesi difficilmente confutabile. Qual è la posizione di Terrile? Terrile è pronto a dichiarare che a Genova abbiamo ancora posti per l’accoglienza?”.

“Ho dichiarato – prosegue ancora Regazzoni – che sono contrario alla realizzazione di una grande moschea a Genova, una posizione sostenuta anche dal Sindaco Doria. Qual è la posizione di Terrile? Terrile è favorevole alla costruzione a Genova di una grande moschea? È disposto a dichiararlo in pubblico?”

Claudio Regazzoni dichiara di aver ripreso un articolo pubblicato su “Repubblica” da Francesco Ronchi, professore a Sciences Po, collaboratore del “Wall Street Journal” e membro della Segreteria del Pd dell’Emilia Romagna. Nell’articolo Ronchi sostiene che la sinistra deve rompere il tabù dell’immigrazione e ripensare concetti come frontiera e comunità.
“Concordo con Ronchi – scrive Regazzoni – e credo sia tempo di affrontare questo nodo politico se non vogliamo lasciare campo libero alla destra. Non credo che Ronchi sia un cripto-leghista. Quel è la posizione di Terrile? Cosa pensa delle questioni sollevate da Ronchi? Un segretario serio, a fronte di sollecitazioni politiche che toccano questioni capitali per la nostra città, risponde aprendo subito un confronto. La buona politica è questo: confronto sulle idee, dialogo, discussione. Io questo confronto, peraltro, l’ho chiesto. Pubblico. Alla Festa dell’Unità”.
Le dichiarazione rilasciate dal segretario Terrile a Il Giornale hanno acceso ancor più il confronto tra Regazzoni e i vertici del Pd genovese.
“Terrile risponde dichiarando che io e altri siamo fuori dalla linea del partito. E quindi? Che fai Terrile, ci cacci? Non scherziamo”.
Sempre secondo Regazzoni “Terrile e il vecchio apparato del Pd genovese non hanno né l’autorevolezza né la forza di dettare la linea a nessuno. Se l’avessero avute a Genova, in Comune, non saremmo al disastro che è sotto gli occhi di tutti. Il problema del Pd genovese è proprio questo: non ha una linea politica, perché in questi anni ha evitato accuratamente di confrontarsi con i problemi reali della nostra città. Terrile ora ha due opzioni. O sceglie la via del confronto di idee e del dialogo (non è mai troppo tardi) e accetta un dibattito con me alla Festa dell’Unità. Oppure perde il suo tempo, e quello del partito, lanciando inutili anatemi al vento sotto dettatura di qualche highlander. Per parte mia non ho interesse alcuno alle polemiche, che offrono ai cittadini una pessima immagine della politica. Sono interessato solo al dibattito pubblico di idee, al confronto sui temi che toccano la vita reale dei cittadini. Quindi insieme a chi ci sta andrò avanti con ancora maggiore determinazione, sempre disponibile al dialogo e al confronto con tutti”.
Ora si attende la replica del segretario Terrile