Nella foto, alcune delle cozze sequestrate dalla Guardia Costiera
Nella foto, alcune delle cozze sequestrate dalla Guardia Costiera

Genova – Un bilancio incredibile per numeri e sanzioni pecuniarie quello diffuso dalla Guardia Costiera di Genova in merito ad alcune operazioni di vigilanza pesca condotte nei giorni scorsi lungo le coste del capoluogo ligure. I militari della Guardia Costiera hanno infatti sequestrato in due occasioni differenti oltre 3 chili di orate e 10 chilogrammi di cozze.
Nel primo caso, dopo vari appostamenti sul litorale del ponente genovese e a seguito di una continua attività di pedinamento, un pescatore già noto alla Capitaneria di Porto è stato addirittura visto entrare in una pescheria e consegnare tre esemplari di orata al titolare della rivendita.

È stato a questo punto che è scattato da parte dei militari della Guardia Costiera l’immediato sequestro del pescato con annessa sanzione all’indirizzo di entrambi i soggetti per commercio di prodotti della pesca non professionale, con una sanzione pecuniaria pari a 4mila euro a testa, inasprita dall’entrata in vigore della recente legge 154/2016, che prevede anche la chiusura da 5 a 10 giorni dell’attività commerciale.

Nel corso, invece, di un altro appostamento nella zona del ponente genovese, si è avuto modo di sorprendere un pescatore professionista che dopo aver prelevato, presumibilmente dalla diga foranea del Porto di Prà-Voltri circa 10 chilogrammi di cozze, provvedeva a ripulirli nelle acque portuali del Canale di Prà e, quindi, a caricarli sul proprio motocarro e a recapitarli ad una trattoria del centro città.

Anche in tal caso l’attività dei militari della Guardia Costiera si è conclusa con il sequestro cautelare dei mitili, con sanzioni amministrative che hanno raggiunto un totale di 7mila euro per violazione del pacchetto igiene in materia di pesca, commercio e detenzione di molluschi bivalvi.

L’aver messo in vendita i molluschi sprovvisti di tagliando sanitario senza prima averne curato la stabulazione presso un centro di spedizione autorizzato costituisce infatti una grave violazione capace di mettere a serio rischio la salute dei consumatori, per tutte le impurità che i molluschi filtratori possono trattenere al loro interno.