il laghetto di Villa Pallavicini a Pegli
il laghetto di Villa Pallavicini a Pegli

Genova – Oltre un migliaio di visitatori nelle prime giornate di apertura del Parco di Villa Durazzo Pallavicini a Pegli, inaugurato venerdì 23 settembre dopo tre anni di lavori di restauro.
I primi tre giorni, fino a domenica 25, hanno visto circa 200 visite guidate e una notevole affluenza di famiglie con bambini. Da sottolineare anche la forte presenza di genovesi over 65 che, inizialmente perplessi per l’ingresso a pagamento alla Villa, che loro ricordavano essere gratuito, si sono ricreduti in considerazione della ricchezza e complessità – e quindi della necessità di reperire risorse economiche adeguate – del patrimonio recuperato e reso fruibile.

Sono le cifre del successo che – a 170 anni esatti di distanza dalla prima inaugurazione della Villa, avvenuta il 23 settembre 1846 in occasione del Congresso degli scienziati italiani – ha premiato l’impegno della Civica Amministrazione che, attraverso una modalità gestionale che privilegia il contributo del volontariato, ha fortemente voluto restituire alla cittadinanza, ma anche ai tanti turisti che eleggono la nostra città a meta dei loro viaggi, uno straordinario patrimonio culturale e architettonico. L’associazione Amici di Villa Durazzo Pallavicini è stata infatti presente con i suoi volontari tutto il weekend, garantendo la sorveglianza dei monumenti e allo stesso tempo aiutando il pubblico a muoversi all’interno del percorso ampliato dagli ultimi restauri. Mentre la cooperativa sociale L’arco di Giano, che cura le visite guidate, intende ampliare la sua offerta proponendo al pubblico visite altamente specializzate sugli apparati decorativi del parco, sul patrimonio botanico e sul percorso esoterico-massonico.
E’ tornato infatti visibile e visitabile, dopo un restauro del valore complessivo di oltre 4 milioni di Euro, uno dei luoghi più suggestivi di Genova. Un parco cittadino che, ancora prima che un luogo fisico, è da sempre un’idea di armonia romantica concepita dal marchese Ignazio Pallavicini e tradotta, in una ventina d’anni di lavoro, in un percorso di forte valenza esoterica.