Genova – Il lavoro in Liguria si paga sempre di più ed in modo preoccupante con i voucher. A denunciarlo la Cgil che ha diffuso i dati allarmanti della crescita esponenziale dell’uso del nuovo tipo di pagamento del lavoro precario.
Secondo Cgil, infatti, sono 2.314.002 i voucher venduti in Liguria nei primi sei mesi del 2016 con un aumento di oltre il 38,8 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Questa mattina l’Inps ha pubblicato i dati relativi ai voucher venduti, ai canali utilizzati e agli ambiti di attività dichiarati; complessivamente, da agosto 2008 ossia dall’inizio della sperimentazione sull’utilizzo dei voucher al 30 giugno 2016, risultano venduti in Liguria 10.368.290 voucher di importo nominale pari a 10 euro.
Come sottolinea Marco De Silva responsabile dell’Ufficio Economico Cgil Liguria “Nei primi sei mesi dell’anno si è già raggiunta la quota di voucher venduti pari al 62,8 per cento rispetto al totale di quelli venduti nel 2015, ed un incremento del 38,8 per cento sul 1° semestre 2015 quando ne furono venduti 1.667.618”.
Dai dati elaborati dall’Ufficio Economico emerge che il canale di acquisto dei voucher è sempre più quello dei tabaccai con l’82,7 per cento del totale, seguito dalle banche con l’11,2 per cento, mentre crolla il ricorso agli uffici postali scesi allo 0,5 per cento; non decolla la procedura telematica col 5,5 per cento mentre è quasi del tutto inutilizzato il canale delle sedi Inps (0,1 per cento) se si eccettua il lavoro domestico.
Sempre secondo la denuncia di Cgil è la distribuzione percentuale dei voucher venduti per attività dichiarata che fa comprendere come l’utilizzo dei voucher sia ormai prassi consolidata anche in settori diversi rispetto a quelli per i quali erano stati pensati, a partire dalla pubblica amministrazione, l’istruzione, la sanità e il manifatturiero.
In testa, infatti, e sempre più saldamente il macro-settore delle “altre attività” col 45,1 per cento seguito molto a distanza – e tutti in flessione – da turismo (17,6 per cento), commercio (16,6 per cento) e servizi (11,5 per cento).
“La Cgil non ha mai sottovalutato le conseguenze derivanti da un uso disinvolto dei voucher nel mondo del lavoro” dichiara il Segretario Generale Cgil Liguria Federico Vesigna – tanto è vero che abbiamo organizzato una raccolta firme straordinaria per poter presentare una proposta di legge popolare che riporti l’utilizzo dei voucher allo spirito originale della proposta. Oggi i voucher sono diventati il modo per aggirare le norme derivanti da un contratto di lavoro e spesso per mascherare il lavoro nero, anche per questo non basta la tracciabilità introdotta dal Governo”.