Palazzo di Giustizia di Genova
Palazzo di Giustizia di Genova

Genova – Nascondeva i propri debiti alla moglie Mauro Agrosì il poliziotto che sterminato la famiglia e poi si è ucciso con un colpo di pistola.
I familiari della donna, ascoltati,dalla polizia, hanno riferito di non essersi mai accorti della sua dipendenza dal
gioco.  Lo hanno accertato le indagini della squadra mobile che indagando per capire i motivi della strage. Un uomo, un marito e un padre di famiglia apparentemente senza difetti.
Un uomo molto riservato ed orgoglioso di essere un “poliziotto” che faceva di tutto per nascondere le sue debolezze, in casa e ai colleghi.
Quando usciva dalla caserma durante il lavoro, diceva di andare a prendere un caffè, in realtà andava a comprare biglietti di lotterie istantanee in modo ossessivo.
Per non fare scoprire i debiti contratti con banca e Inps, ma anche con una finanziaria, come accertato dalla ‘mobile’, i soldi del conto in banca li gestiva solo lui.
Soldi con cui però faticava sempre più ad arrivare alla fine del mese, perché aveva una esposizione di circa 500 euro, un quarto dello stipendio. Stipendio con cui per anni ha pagato le rette della scuola privata delle figlie. E forse, ipotizzano gli investigatori, aveva deciso di giocare sperando di trovare il biglietto che gli avrebbe permesso di migliorare le sue finanze, in realtà ciò gli ha sottratto denaro e lo ha indebolito psicologicamente e che lo ha portato a compiere la strage e a uccidersi.