Giustizia
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Roma – E’ stata la passsione per Facebook e per le foto postate sul profilo personale, aperto usando il cognome della madre, a tradire Giulio Perrone, 65 anni, latitante in Italia da 20 anni e ricercato per una condanna a 22 anni per traffico di droga.
L’uomo era fuggito all’arresto e si era nascosto in Messico dove si era anche risposato ed ha avuto figli. Gli uomini della polizia postale lo hanno però rintracciato grazie alla sua passione per le foto e alla “leggerezza” con cui si era registrato su Facebook con il nome di Saverio Garcia Galiero utilizzando il cognome della madre.
Un errore che ha permesso alle forze dell’ordine di scoprire che l’uomo viveva a Tampico, nello Stato di Tamaulipas, in Messico in una roccaforte dei maggiori cartelli narcos messicani.
Espulso dal Messico dalle autorità locali e imbarcato sul primo volo in partenza per l’Italia, Garrone è stato accolto dalla polizia italiana all’arrivo all’aeroporto di Fiumicino e subito arrestato.
Ora dovrà scontare i 22 anni di reclusione che il giudice gli aveva inflitto nel 1998 per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.