Pescatori eoliani in sciopero
Pescatori eoliani in sciopero

Lipari – I pescatori delle isole Eolie hanno cominciato oggi lo sciopero che prevede il fermo di 119 barche, a tempo indeterminato, per attirare l’attenzione sulle difficoltà legate alla presenza e alla voracità dei delfini che popolano le acque siciliane. Come spiega sulle pagine de La Stampa Salvatore Rijtano, il presidente del consorzio di pescatori eoliani Co.ge.pa., «Abbiamo un calo di pescato che oscilla tra il 60 e il 70 per cento. Invece di tornare a casa con 10-15 chili di pesce, ormai i pescatori rientrano con 2-3 chili e non c’è modo di difendere pescato e nemmeno le reti, che vengono distrutte in maniera irreparabile». I delfini affamati, infatti, puntano direttamente alle reti delle barche, piene di pesci e molluschi, e le distruggono per mangiarne il contenuto, spesso lasciando libere solamente le specie  meno pregiate, come scorfani e murene. Anche la pesca dei totani è gravemente compromessa: le «totanare» richiamano i molluschi dalle profondità del mare, e una volta raggiunta la superficie, i delfini si avventano sul gancio che ha lo scopo di portare fuori dall’acqua i totani.

I delfini hanno sempre popolato le acque dell’arcipelago delle Eolie, e non sembra che ci sia stato un aumento del numero di abitanti di questa colonia, anzi. Il problema deriverebbe piuttosto dallo sfruttamento massiccio delle acque del mare della zona, e visto che il pesce scarseggia, l’unica soluzione per assicurarsi il cibo sarebbe per loro quella di attaccare le imbarcazioni.

Una delle soluzioni proposte dal Filicudi Wildlife Conservation, che da ormai 13 anni si occupa di monitorare delfini e tartarughe delle Eolie, sarebbe quella di limitare la pesca, concentrarsi sull’agricoltura e rendere il turismo più sostenibile. Dal mese di maggio, comunquem si tenterà l’installazione di alcuni dispositivi sulle barche dei pescatori, che dovrebbero tenere i delfini a distanza dalle reti.