bambini-mangiano-paniniGenova – Disagi a “macchia di leopardo” per lo sciopero delle mense scolastiche nel capoluogo ligure. Nella giornata di astensione dal lavoro dei dipendenti delle aziende che confezionano i pasti caldi per gli studenti, infatti, ci sono scuole che consentiranno ai genitori di mandare i figli a scuola con il panino e altre che, invece, rispediscono gli alunni a casa per il pranzo per poi obbligarli al rientro pomeridiano.
Divampano le proteste tra i genitori che non comprendono come sia possibile che scuole di “comprensori” diversi ma pur sempre nella stessa città, affrontino il problema dello sciopero con reazioni diametralmente opposte.
E così ci saranno genitori che potranno semplicemente preparare un panino da consegnare ai propri figli e altri che, invece, dovranno andare a prendere i bambini, portarli a casa per dare loro il pasto, e poi riaccompagnarli a scuola nel pomeriggio.
Una disparità di trattamento che, evidentemente, penalizza chi sarà costretto a far pranzare i bambini a casa.
La “scelta” dipende dal responsabile dell’Istituto o del Comprensorio. C’è chi valuta come un “pericolo” il pranzo al sacco a scuola – ad esempio perchè non si può garantire la sicurezza dei prodotti alimentari e la scuola sarebbe comunque responsabile – e chi invece non trova nessuna controindicazione se ogni genitore, in coscienza e responsabilità, prepara il “cestino” al proprio figlio.
“La legge è la stessa – protestano i genitori dei bambini che dovranno tornare a casa – ma la decisione è diversa. Ci domandiamo come sia possibile una simile discrezionalità da parte di chi dovrebbe essere tenuto agli stessi doveri”.