Amiu-rifiutiGenova – Erano in molti a domandarsi dove fosse finito uno dei servizi più richiesti dai cittadini del capoluogo ligure, ovvero quello dell’eliminazione dei rifiuti ingombranti a domicilio. Come si apprende da una nota stampa diffusa dalla stessa AMIU, da lunedì 8 maggio riparte il ritiro ingombranti a domicilio e torna dunque alla piena operatività un servizio entrata in crisi in seguito a precedenti vicende giudiziarie che avevano coinvolto il precedente appaltatore. Il lavoro verrà svolto dalla cooperativa sociale onlus “Archimede di Scarperia e San Pietro” (Firenze), che si è aggiudicata la gara d’appalto, per la durata di due anni, al prezzo di un milione e mezzo di euro. Il nuovo affidamento del servizio prevede l’assunzione di 15 lavoratori lavoratori ex Switch e Giglio, già impegnati nel precedente appalto. 

“La città attendeva da mesi la riattivazione di un servizio – ha commenta l’assessore comunale all’ambiente Italo Porcile – così prezioso per i cittadini e per l’ambiente. In un momento di grande difficoltà, Comune ed Amiu restituiranno ai genovesi la possibilità di smaltire i rifiuti ingombranti con una semplice telefonata. Ora occorre uno sforzo maggiore in termini di informazione e sensibilizzazione, unitamente a controlli e sanzioni più frequenti e più pesanti per chi continua ad abbandonare mobili e materassi sulle nostre strade”.

“Insieme alle nuove isole ecologiche, all’allargamento della raccolta dell’organico, alle raccolte domiciliari e condominiali e al ripristino del servizio di ritiro degli ingombranti – ha poi proseguito lo stesso assessore – siamo in grado di mantenere la città più pulita, aumentare la differenziata e favorire riuso e riciclo dei materiali. Con il valore aggiunto, in questo caso, di restituire il lavoro a chi lo aveva perduto”.

“L’obiettivo in generale è una città più vivibile, pulita e accogliente, – ha poi aggiunto Marco Castagna, presidente Amiu – attraverso il ritiro e lo smaltimento dei diversi rifiuti si offre un servizio puntuale contribuendo ad arginare il fenomeno degli abbandoni e delle mini discariche abusive. Un ulteriore motivo di soddisfazione è quello di aver ricollocato i lavoratori che erano occupati nell’appalto precedente e rimasti per molti mesi senza stipendio”.