Mani insaponate
Le regole per lavarsi bene le mani secondo l’OMS

Roma – Cinque, come le dita di una mano: che la data scelta come giornata mondiale dell’igiene delle mani sia il 5/5 non è certamente un caso. L’Organizzazione mondiale della sanità ha voluto istituire l’Hand Hygiene Day per attirare l’attenzione su quanto sia importante la pulizia accurata delle mani, soprattutto per chi opera in ospedali, negli ambulatori e comunque a contatto con i malati, per tutelarli da ulteriori possibilità di infezioni. Per questo motivo è stato diffuso un piccolo manuale, in cinque punti, per insegnare a lavare le mani in maniera corretta:

1) E’ importante utilizzre sempre il sapone ad ogni lavaggio, preferendo quello liquido, e utilizzando acqua corrente calda o tiepida.

2) Il sapone va applicato su entrambe le mani, e poi vanno strofinate insieme per almeno un minuto, sul dorso, tra le dita e nello spazio sotto le unghie, dove i germi sono annidati.

2) Applichiamo il sapone su entrambi i palmi delle mani e poi strofiniamo bene per almeno 40-60 secondi il dorso, tra le dita e nello spazio al di sotto delle unghie perché qui i germi si annidano più facilmente.

3) Il risciacquo va fatto con attenzione, con flusso di acqua abbondante.

4) Meglio utilizzare asciugamani usa e getta, o asciugamani ad aria calda; se non è possibile, meglio avere un asciugamano di tessuto strettamente personale.

5) Una volta lavate le mani, è preferibile non toccare il rubinetto: i medici consigliano di utilizzare una salvietta di carta da buttare poi nella spazzatura.

Queste semplici regole, che sembrano all’apparenza banali e scontate, in realtà non lo sono affatto: statistiche alla mano, un paziente su 10 prende un’infezione durante le cure mediche, il 32% di questi dopo un intervento chirurgico, e spesso sono forme resistenti alle cure antibiotiche. Se le mani degli operatori sanitari venissero lavate correttamente, il rischio di contrarre infezioni sarebbe praticamente dimezzato.