Genova – Piatti a prezzi calmierati per gli studenti, incontri culturali e presentazioni di libri e persino campagne per l’uso responsabile del profilattico – venduto a prezzo “simbolico” per evitare le malattie sessualmente trasmissibili. Per 12 anni Berio Cafè, nell’omonima biblioteca di via del Seminario, ha rappresentato qualcosa di più di un bar dove trascorrere le “pause” di studio per gli studenti genovesi ma, tra poco, un cambio di gestione potrebbe cancellare anni di battaglie culturali, eventi e iniziative e tanta voglia di “ascoltare” i più giovani tra i cittadini genovesi.
Con un bando pubblico, infatti, il Comune di Genova ha recentemente messo “all’asta” l’attività del Berio cafè e dopo oltre dieci anni non sarà più il mitico “vecchio con i baffi” a gestire il locale.
Paolo Vanni, volto conosciutissimo a Genova per essersi candidato sindaco “quasi” per gioco, per la sua precedente attività di Comunicatore e di esperto di Marketing, non gestirà più il locale che è stato affidato ad un’altra azienda che ha potuto offrire più del doppio di quanto chiesto dal Comune per il bando di gara.
Somme importanti per un locale che non ha certo il giro d’affari di un bar di via XX settembre e che ha tra i suoi clienti soprattutto studenti “squattrinati” per definizione.
Abbastanza da suscitare più di un dubbio e infatti gli altri partecipanti sono già sul sentiero di guerra e chiederanno l’accesso alla documentazione per “veder chiaro” sull’intera vicenda.
In “gara” anche un noto marchio della ristorazione che gestisce quasi tutti i locali pubblici all’interno di Musei e Palazzi storici e che sembra sia stato “escluso” per un errore formale pur essendo tra i favoriti.
Delusione e rabbia sui social per la “fine” dell’avventura del Berio cafè e il timore che l’Abate Berio, il gatto omonimo e il “vecchio con i baffi” diventino solo un ricordo di una stagione culturale e di “libero pensiero” che non tornerà tanto facilmente.