Genova – La Polizia di Stato di Genova, nell’ambito delle attività di contrasto allo spaccio delle sostanze stupefacenti, ha arrestato due cittadini marocchini di 29 e 35 anni, attivi come fornitori dei pusher operanti nel centro storico. Le attività investigative, condotte dagli uomini del Commissariato Pré, hanno consentito di individuare i due cittadini marocchini che, pur essendo da qualche tempo in Italia privi di permesso di soggiorno, erano riusciti ad eludere i controlli da parte delle forze dell’ordine e a rimanere quasi invisibili, nonostante le loro attività fossero particolarmente fiorenti.

Qualità che accomunava i due giovani, la loro integrazione negli usi e costumi dei giovani italiani, fatto che permetteva loro di avere molte amicizie non solo fra i connazionali ma anche con i ragazzi genovesi.

I due marocchini lavoravano con diverse qualità di stupefacenti, in particolare grosse quantità di hashish e carichi importanti di cocaina; tuttavia ad ogni eventuale controllo apparivano “puliti”, avvalendosi di collaboratori che trasportavano per loro conto la droga, pur essendo gli unici depositari dei quantitativi di stupefacente.

Il personale del Commissariato Prè ha così avviato un’indagine svolta alla “vecchia maniera”, senza presidi tecnologici, impegnando i poliziotti negli orari più consoni a questi venditori di droga, seguendoli passo passo fin dove fosse possibile ed abbandonando il pedinamento al minimo rischio di essere notati.

Questa attività, proseguita per alcune settimane con servizi serali e notturni, ha permesso di arrivare “all’imbosco” di circa 15 chilogrammi di hashish, suddiviso in confezioni di “piastre” o di “ovuli”, detenuti da Moukim Jawad, di 35 anni. L’uomo, dimorante nella zona di Oregina, si recava quotidianamente al nascondiglio della droga, per effettuare le consegne. Per questo utilizzava i mezzi pubblici, salendo e scendendo da diversi autobus e cambiando direzione improvvisamente, così da accorgersi di eventuali pedinamenti. Tuttavia il personale è stato così abile da riuscire, martedì scorso, a seguirlo fino a Via Mura di S.Bartolomeo dove, nelle adiacenze del Castello McKenzie, aveva parcheggiato regolarmente un vecchio furgone, all’interno del quale custodiva un trolley ed alcuni sacchetti con l’hashish. La chiave del veicolo è stata trovata in possesso dell’uomo che, di tanto in tanto, lo spostava così da non destare sospetto.

Contemporaneamente i poliziotti sono stati impegnati col secondo spacciatore di hashish e cocaina, Barhami Mahdi, marocchino di 29 anni. Il giovane, particolarmente integrato nel tessuto sociale della zona delle Erbe, vendeva stupefacente spostandosi a piedi nell’area compresa tra Via S.Lorenzo, Via Giustiniani e Canneto. Il suo modo di lavorare ha creato difficoltà agli operatori che, in diverse occasioni, sono stati notati dal 29enne o da suoi connazionali che immediatamente lo avvisavano. Per questo motivo gli uomini del Commissariato Prè hanno preferito appostarsi in luoghi che permettessero loro di osservare senza essere notati, arrivando sempre più vicini al sito dove lo stupefacente veniva custodito.

Nel pomeriggio di giovedì, all’ennesimo servizio, i poliziotti hanno intercettato il marocchino e hanno proceduto ad una perquisizione. Nell’abitazione sono stati sequestrati una decina di grammi di hashish e, sulla persona, un mazzo di chiavi, che lo straniero ha sostenuto di aver trovato. I poliziotti le hanno provate su tutti i portoni delle vie dove l’uomo era stato notato transitare e fermarsi nelle precedenti giornate. In Via Canneto il Lungo, una delle chiavi ha aperto un portone e, al primo piano del civico, un appartamento in stato di abbandono. Tra materiale edile, detriti e quant’altro depositato disordinatamente, all’occhio esperto dei poliziotti non sono sfuggiti diversi involucri tipici della custodia dei panetti di droga, purtroppo già vuoti.

La ricerca è proseguita fino a trovare all’interno di una “cuffa”, sotto il materiale di risulta, una confezione contenete circa mezzo chilo di cocaina. Sequestrati inoltre diversi sacchetti contenenti sostanza da taglio e la somma di 3000 euro, provento dell’attività illecita.
Il giovane è stato tratto in arresto.