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La felicità mette ko virus e batteri

Milano – Essere felici fa bene alla salute: lo rivela uno studio condotto dall’IRCCS dell’Ospedale San Raffaele di Milano, condotto insieme all’Australian National University di Canberra e pubblicato su Nature, coordinato dal Prof.  Claudio Doglioni, direttore dell’unità di Anatomia e Istologia Patologica e professore presso l’Università Vita-Salute San Raffaele e dalla Prof. Carola Vinuesa, direttrice del Dipartimento di Immunologia.

La dopamina, un ormone legato alle sensazioni di benessere e felicità, influenzerebbe la formazione di alcuni anticorpi efficaci contro virus e batteri dannosi per l’uomo. Il modo in cui questo avviene è molto semplice: le cellule immunitarie contengono neurotrasmettitori che consentono la comunicazione tra neuroni, e la dopamina è proprio uno di questi. Quando una sostanza estranea raggiunge l’organismo umano, gli anticorpi riconoscono e agiscono l’intruso; all’interno dei centri germinativi, maggiore è la quantita di dopamina presente, e più anticorpi verranno prodotti dall’organismo.

Il Prof. Doglioni spiega: «La dopamina è una molecola che ha molte funzioni, a seconda del contesto cellulare in cui agisce: oltre a occuparsi della comunicazione tra neuroni, può aumentare per esempio la pressione arteriosa e avere quindi anche effetti negativi. Se il livelli di dopamina sono troppo alti, si possono verificare problemi comportamentali e disturbi a diversi organi, tra cui il cuore. È detta “molecola della felicità”, ma le cause delle felicità sono innumerevoli e molto complesse. Con questo studio abbiamo però individuato un compito importante della dopamina: accelerare e rendere più efficace la produzione di anticorpi diretti contro un particolare batterio o virus. Gli anticorpi devono essere fatti “su misura” e poter essere modificati rapidamente: questo avviene grazie a un sistema di interazione tra linfociti T (che danno istruzioni) e linfociti B (che producono gli anticorpi). La dopamina rende più veloce questa interazione».

Grazie a questo studio si potranno attuare terapie che riusciranno ad accelerare la risposta degli anticorpi per alcune malattie infettive e autoimmuni.