Cornigliano, entro il 2021 nuovo depuratore, intanto riparte il vecchio impianto

Genova – Lo scorso 31 luglio è stato riattivato il funzionamento dell’impianto di depurazione di Cornigliano che si trovava in stato di fermo in seguito a un guasto al carro ponte del sedimentatore finale che ne limitava il funzionamento ai pretrattamenti e alla sedimentazione primaria.

La rottura di un componente speciale, non standard, ha comportato la necessità di una apposita realizzazione ad hoc che ha allungato i tempi di riavvio dell’impianto.

Visto lo stato di fermo forzato dell’impiato, nato nel 1978, l’azienda si è prontamente attivata per effettuare alcune manutenzioni straordinarie volte a migliorare il servizio e a evitare ulteriori fermi per manutenzione, tra cui interventi di pulizia delle vasche dei pretrattamenti e di miglioramento della linea biologica.

Conclusa la fase di verifica e collaudo, l’impianto entrerà a regime per le prossime 3-4 settimane, il tempo tecnico necesario per il ripristino del processo biologico. Nel frattempo si assisterà a un costante miglioramento della qualità media del refluo.

Per quanto riguarda i disagi olfattivi, è prevista una graduale attenuazione degli stessi a partire dai prossimi giorni fino a una risoluzione in concomitanza con l’entrata a regime del depuratore.

Inoltre, al fine di assicurare lo scarico dei reflui depurati in mare e non più nel Polcevera, è prevista la realizzazione di una condotta che colleghi l’impianto di depurazione di Cornigliano alla condotta marina.

 

Tratto 1. Depuratore Cornigliano – Area Ilva (condotta nuova realizzata da Iren)

Tratto 2. Area Ilva – Condotta a mare (condotta esistente)

Tratto 3. Condotta a mare – 1 km dalla costa (condotta già realizzata da Iren)

 

Oggi 2 agosto, sono terminati i lavori realizzati dal Gruppo Iren sul tratto 1 con l’allaccio delle nuove tubazioni alla condotta esistente presso le aree Ilva.

Preso atto dell’impossibilità di utilizzare la condotta originale che collegava il depuratore con le aree Ilva, poiché ammalorata dalle due alluvioni del 2011 e 2014 e dalle frequenti piene del Polcevera, il Gruppo Iren ha realizzato un progetto alternativo che prevedesse la posa di nuove tubazioni in un primo tratto, il successivo allaccio con un tratto già esistente di acquedotto non più utilizzato (che in futuro sarà sostituito da nuove condotte) e un’ulteriore posa di un nuovo tratto fino ad arrivare all’ingresso delle aree Ilva.

Questi lavori, avviati nell’ottobre 2015 e conclusisi nella giornata odierna, sono inoltre propedeutici alla realizzazione del nuovo depuratore che sorgerà nell’area centrale, situato in una zona svincolata dal contesto degli insediamenti abitativi più a mare rispetto al sito attuale. Gli investimenti per questo lavoro e per la posa di altre condotte necessarie al futuro depuratore sono stati già di circa 6 milioni di euro, più l’investimento di un milione e quattrocentomila euro per avere la disponibilità dell’area su cui sorgerà il futuro depuratore.

La possibilità di accedere alle aree Ilva e, pertanto, di testare lo stato della condotta esistente in termini di sopportazione delle pressioni e di verifica delle perdite, consentirà di avviare i collaudi dell’intera condotta. Al termine di questa attività, che si stima possa avere una durata di 3 mesi, l’impianto di depurazione sarà in grado di confluire i reflui depurati in mare aperto.

Ma si pensa anche al futuro con il progetto per il nuovo depuratore, che sorgerà nell’area centrale e che andrà a sostituire integralmente l’impianto di Valpolcevera e tratterà i fanghi provenienti da Darsena e Punta Vagno consentendo così di eliminare anche l’attuale impianto di trattamento fanghi sito a Volpara in Valbisagno.

Entro la fine del 2017 è prevista la presentazione del progetto definitivo, per poi procedere alla definizione di un bando di gara nel 2018 e al completamento della realizzazione della prima fase dell’impianto nel 2021.

Il nuovo depuratore sarà un impianto di nuova generazione dotato di trattamento biologico MBR (membrane), del tutto analogo a quelli realizzati negli ultimi anni a Quinto, Recco e Santa Margherita Ligure.