Johnson&Johnson, condannata a maxi risarcimento

Los Angeles – Il colosso Johnson&Johnson è stato condannato al pagamento di 417 milioni di dollari nei confronti di una donna che per anni ha utilizzato il talco prodotto dall’azienda e si è ammalata di cancro alle ovaie. La sentenza del tribunale di Los Angeles non è stata accolta di buon grado dalla società, che ha già annunciato di voler fare ricorso. Tuttavia, non è la prima volta che la J&J si è trovata a dover mettere mano al portafogli: nel 2016 una giuria di St. Louis l’aveva condannata al risarcimento di 70 milioni, e, lo scorso maggio, un’altra giuria del Missouri al pagamento di ulteriori 110 milioni; in entrambi i casi la motivazione era sempre la stessa, ovvero il cancro alle ovaie sviluppato dalle donne che per molti anni hanno utilizzato il talco a marchio J&J.

Quest’ultima sentenza è la più pesante emessa contro l’azienda finora, anche se esistono al momento altre 2.400 cause pendenti contro di essa per non aver informato correttamente i consumatori sui potenziali pericoli derivanti dal consumo dei loro prodotti, e in special modo della Baby Powder incriminata.

L’azienda è stata spesso al centro di polemiche per il contenuto dell’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, ovvero l’elenco degli ingredienti) dei loro prodotti, dal momento che sulle etichette si leggono spesso nomi quali diossano e formaldeide, considerati cancerogeni per l’uomo. La Jonhson&Johnson ha preso l’impegno di eliminare dalle sue produzioni ogni ingrediente che può essere considerati pericoloso dai suoi prodotti.

Sul banco degli imputati resta tuttavia il talco, indicato come possibile elemento cancerogeno dall’International Agency for Research on Cancer, nonostante l’azienda imputata continui a sostenere di commercializzare un prodotto assolutamente sicuro.