Palazzo di Giustizia di Genova

Genova – Si infittisce il “mistero” sull’esplosione avvenuta lunedì sera, intorno alle 22, in viale Pio VII, al confine tra Quarto e Quinto, nel levante genovese.
Il terribile botto, che ha creato molto allarme nella zona, è avvenuto davanti ad una carrozzeria che ripara le auto dei carabinieri e della guardia di finanza e la circostanza ha fatto scattare particolari indagini per accertare se si sia trattato di uno stupido scherzo – che ha comunque causato danni alla carrozzeria – o, piuttosto, un gesto intimidatorio di qualche genere.
Sul caso indaga la magistratura genovese dopo che gli esperti della scientifica hanno confermato che, ad esplodere, non è stato un grosso petardo ma una bomba carta realizzata con particolare attenzione e non in commercio neppure sul mercato clandestino.
Un vero e proprio ordigno che, secondo le voci di quartiere, sarebbe stato posizionato da due giovani che sono stati visti fuggire poco prima dell’esplosione a bordo di uno scooter parcheggiato in modo che la targa non potesse essere vista.
Molta la paura nel quartiere visto che l’officina si trova proprio in mezzo alle case e si temeva che l’esplosione potesse innescare un incendio o altre esplosioni più potenti.
In molti, subito dopo il botto, hanno chiamato le forze dell’ordine e i vigili del fuoco.
La bomba carta è stata posizionata davanti all’ingresso dell’officina ed ha mandato in frantumi una vetrata. Un danno tutto sommato limitato ma che lascia pensare ad un’intimidazione o, peggio, ad un gesto rivolto contro le forze dell’ordine.