Genova – Auto usate come “tavola” per mangiare pizze acquistate da asporto, montagne di bottiglie di vetro e lattina abbandonate e sporcizia ovunque.
Ancora una serata di “ordinaria inciviltà” quella consumata ieri sera, nel quartiere di Marassi, in attesa di entrare allo Stadio per assistere alla partita. I residenti hanno dovuto sopportare orde di maleducati camuffati da tifosi che, come ad ogni incontro di calcio, arrivano nella zona facendosi beffe di leggi e regolamenti e trasformando un eventi sportivo in un disagio insopportabile per chi in zona vive e lavora.
Una minoranza che la fa da padrona, che posteggia senza il minimo rispetto per le norme, che sporca il quartiere, che beve alcolici in barba ai divieti e poi se ne va lasciando tracce del suo passaggio che indignano.
E’ successo anche ieri, prima e dopo la partita ospitata dallo stadio Luigi Ferraris che tanti grattacapi sta dando al quartiere.
“Come se non bastassero le strade transennate e le vie chiuse al traffico da cancellate alte metri e metri – lamentano i residenti – da qualche tempo abbiamo anche quelli che vengono a “cenare” sui cofani delle nostre auto o nei portoni o, ancora, che trasformano muretti e scalinate in discariche. Comprano alimenti da asporto e poi si appoggiano dove possono, lasciando spazzatura ovunque e rigando le vetture con lattine e bottiglie appoggiate come se fosse “roba loro”. Il tutto nel disinteresse generale. Noi siamo davvero stufi e prima o poi scoppierà una rivolta”.
Le immagini del “disastro” sono state pubblicate sui social, difficile scendere in strada a fare le proprie ragioni in presenza di gruppi di scalmanati ubriachi e pronti a “fare branco” per aggredire.
“Chi scende si vede minacciare apertamente – spiegano ancora i residenti – e il messaggio è chiaro: farsi i fatti propri o rischiare ripercussioni. E’ una situazione che degenera a ogni partita e che non intendiamo più sopportare oltre”.
Non si tratta di un’accusa “generalizzata”, i residenti ci tengono a chiarirlo, le tifoserie sono composte da tante persone educate e civili che vengono con i mezzi pubblici e assistono all’incontro per poi tornare tranquillamente a casa.
“Ma ci sono bande di scalmanati – denunciano ancora i residenti – che pensano che a Marassi ci sia una sorta di “terra di nessuno” dove le regole non valgono. Ci sono auto e scooter parcheggiati ovunque, anche a bloccare passaggi “vitali” per le ambulanze, interi piazzali di chiese bloccati da centinaia di moto e aiuole ingombre di vetture posteggiate come se nessuno dovesse rispettare il codice della strada”.
La “leggenda metropolitana” vuole addirittura che ora sia persino “conveniente” venire in auto a Marassi poichè, in 4 o 5 a bordo, in caso di sanzione, si paga la misura ridotta di 28 euro, più o meno 5 euro a testa. Meno di quanto si spenderebbe pagando un parcheggio pubblico.
Visto che il parcheggio spesso si trova, il rischio per le “multe” scende e rende comunque vantaggioso comportarsi in modo “illecito”.
“Ogni tanto – proseguono i residenti – quando le proteste diventano molte, scattano i blitz, con raffiche di multe. Ma poi, la settimana successiva, si torna al “liberi tutti” e questo non educa ma “invoglia” a rischiare nella quasi certezza dell’impunità”.