Asl5 chiude un locale per scarse condizioni igieniche

La Spezia – Il personale tecnico e veterinario dell’Asl5 della Spezia ha disposto la sospensione immediata dell’attività per un ristorante situato del Comune di Arcola, dopo l’esito dei controlli effettuati questa mattina in collaborazione con la Capitaneria di Porto della Spezia, controlli che hanno portato al sequestro di 43 chili di alimenti a rischio e considerati non idonei al consumo umano.

Contestate anche le sanzioni amministrative per un ammontare di 4mila euro. I controlli del personae specializzato della Struttura Complessa diretta dal dottor Orlandi hanno evidenziato condizioni igienico-sanitarie e strutturali ritenute insufficienti, con la presenza di alimenti in stato di conservazione non idoneo, avvolti in materiale plastico non idoneo al contatto alimentare, prodotti non protetti da una possibile contaminazione e sprovvisti di data di produzione/congelamento, nonché alimenti privi di documentazione di provenienza.

Specificatamente, è stata accertata la presenza di condizioni igieniche precarie all’interno della cucina, con stoviglie pronte all’uso che non risultavano adeguatamente sanificate, e l’assenza di protezioni idonee per prevenire l’infresso di infestanti all’interno dei locali di preparazione alimenti.

Il personale dell’Asl ha rilevato la presenza di prodotti della pesca e di prodotti carnei privi del confenzionamento originale e conservati in maniera non adeguata all’interno di frigocongelatori, con alterazione dei caratteri organolettici e di freschezza.

Trovate carni rosse refrigerate in confezioni prive di qualsiasi tipo di etichetta o data di produzione, scadenza e congelamento, e prive di documentazione di rintracciabilità, nonché prodotti in promisquità con alimenti igienicamente incompatibili.

Il provvedimento di sospensione immediata dell’attività del locale, a cui è vietata la preparazione e somministrazione degli alimenti sarà revocato una volta che saranno ripristinate le condizioni igienico-strutturali regolari.

Gli almenti sequestrati perché considerati non più idonei al consumo umano, saranno avviati alla distruzione.