Genova – Fabrizio Quattrocchi, rapito e ucciso in Iraq dove lavorava come “contractor” per la sicurezza, avrà una via dedicata nel capoluogo ligure. La decisione è arrivata ieri dopo una serie di rinvii dall’estate scorsa quando, a più riprese, la mancanza del numero legale aveva reso impossibile l’approvazione del provvedimento.
Contraria l’opposizione che “accusa” Quattrocchi di essere stato un “mercenario” al servizio di un paese straniero.
Il genovese era stato catturato, insieme ad altri ostaggi italiani, da un gruppo vicino all’estremismo dell’Isis e ucciso dopo aver pronunciato la frase che lo ha reso “famoso” e, secondo la maggioranza di palazzo Tursi, degno di essere ricordata.
“Vi faccio vedere come muore un italiano” – aveva detto, prima di essere ucciso dai terroristi.
Gli altri ostaggi vennero poi liberati e la vicende di Quattrocchi era divampata in Italia, tra accuse di arruolamento al servizio di un Paese straniero (un reato previsto dalla legge italiana) e un’opinione pubblica che ne esaltava invece l’aspetto “eroico” della dichiarazione.
Una vicenda complessa che ha spaccato in due gli italiani e che ieri è arrivata ad un epilogo, almeno nella “sua” Genova che presto potrebbe intitolargli una strada essendo trascorsi i 10 anni dalla morte, previsti dal regolamento comunale.
Bocciati invece gli emendamenti di Paolo Putti che aveva proposto, senza esprimere opinioni sulla vicenda in sè, che la via venisse intitolata genericamente a tutte le vittime del terrorismo.