Giustizia

Genova – Un ricorso d’urgenza alla magistratura per far riconoscere una violazione dei termini perentori con cui la contessa Govone lasciò l’edificio dell’ex Asilo “ai bambini”.
Gli abitanti del comitato di Multedo impugnano quella che potrebbe rivelarsi come l'”arma” più potente contro la decisione di trasformare la struttura in un centro di accoglienza per migranti.
Il testamento della nobildonna genovese, infatti, prevede un vincolo inviolabile alla destinazione d’uso della struttura in favore dei bimbi e, violando le volontà testamentarie, il lascito sarebbe annullato e i familiari della contessa potrebbero rivendicare per sè l’edificio e le proprietà annesse, passate invece nelle mani delle Suore della Neve e della Curia genovese.
Un ricorso sarebbe già pronto per essere presentato e rappresenterebbe un durissimo colpo per chiudere la vicenda senza dibattiti pubblici e discussioni che, sino ad ora, non hanno portato a grandi risultati per chi rifiuta l’ipotesi dell’arrivo di Migranti.
Curiosamente si tratta della stessa “minaccia” che incombe su un altro grande lascito nobiliare genovese, quello della Duchessa di Galliera che vincolò la destinazione d’uso dell’area dell’ospedale omonimo, al soccorso e ricovero dei malati.
Il progetto per la ristrutturazione dell’ospedale, invece, presenterebbe “variazioni” significative con la costruzione di edilizia privata e dunque se questo particolare venisse confermato da una perizia, violerebbe il testamento annullandolo.
Anche in questo caso i comitati che si oppongono al progetto hanno già pronto un ricorso che potrebbe far tornare l’intera area tra i beni nella disponibilità della famiglia e non più in quelle della Curia genovese.

Le volontà delle nobildonne sono trascritte su documenti ufficiali e conservati presso Notai e costituiscono materia indiscutibile in un processo. Il magistrato che riscontrasse le violazioni denunciate non potrebbe che pronunciarsi a favore del ricorrente e le famiglie eredi avrebbero buon gioco a rientrare velocemente in possesso delle aree e dei rispettivi – talvolta enormi – valori economici.