Il porno come la droga, crea dipendenza

Roma – Poche cose accomunano davvero gli abitanti di tutto il pianeta, ma nonostante usi, costumi e abitudini differenti, si può certamente affermare che tutti abbiano guardato, o guardino, materiale pornografico. La diffusione di canali che consentono di usufruirne gratuitamente ventiquattro ore al giorno ha di certo fatto venire la voglia anche a chi prima non ne aveva mai sentito l’esigenza, anche solo per pura e semplice curiosità. Se, di certo, la visione di filmati a luci rosse non crea problemi alla vista, ci sono delle conseguenze che andrebbero tenute in considerazione, soprattutto considerando che da recenti studi il porno può essere equiparato ad una droga, e, come tale, creare dipendenza.

In un articolo della BBC vengono riassunte i principali effetti collaterali legati all’uso sconsiderato di materiale pornografico, sia nei ragazzi che negli adulti. Secondo alcune statistiche, nel mondo, sul solo PornHub vengono visualizzati 729 video porno ogni secondo, e la durata media di permanenza sul sito sarebbe di circa 8 minuti nel nostro paese. E se tale pratica non è certo condannabile, potrebbe però creare dipendenza, con effetti talvolta devastanti sulle relazioni e sulla salute.

Sembrerebbe infatti che le immagini pornografiche restino all’interno del cervello anche dopo averle visionate, favorendo il rilascio nel sangue di molecole psicotrope naturali come dopamina, ossitocina, serotonina, vasopressina, prolattina, ed endorfine: chi abusa di materiale pornografico risulta come intossicato da tali sostanze. Uno studio dell’Università di Cambridge ha sottoposto a risonanza magnetica durante la visione di filmati hard un campione di soggetti con comportamenti sessuali compulsivi, e hanno notato che le regioni del cervello a mobilitarsi sono le stesse che si attivano nei tossicodipendenti quando sono messi di fronte alla droga.

Per quanto riguarda il piano degli affetti e della vita quotidiana, sembra che chi abbia usufruito maggiormente di filmati pornografici abbia il doppio delle probabilità di relazioni di coppia fallimentari. Alcune delle conseguenze verificate sul corpo maschile sarebbero problemi di disfunzione erettile, o una attività eccessiva degli spermatozoi.

Da non sottovalutare anche gli effetti sui ragazzi molto giovani, che secondo il neurochirurgo americano Donald Hilton, in un intervento al congresso sui pericoli sessuali di bambini e ragazzi che si è svolto a Roma, ha affermato che “Le nostre cellule cerebrali cambiano con l’acquisizione di nuove conoscenze. L’apprendimento sotto uno stato di dipendenza intacca il cervello in modo dannoso. Possiamo diventare molto condizionati da certi comportamenti o da certi gusti. Quando c’è di mezzo la pornografia, siamo in presenza di un processo particolarmente potente che il cervello non dimentica mai“. E ancora: “La pornografia sta distruggendo la capacità di sentire emozioni. Il 93% dei ragazzi e il 62% delle ragazze al di sotto dei 18 anni sono stati esposti alla pornografia su internet. E uno studio dei 250 film più famosi indica che l’88% delle scene contengono aggressioni fisiche sulle donne”.

Anche se non esistono soluzioni definitive, occorre precisare che è sempre la dose a fare veleno, e che gli effetti variano da soggetto a soggetto e, sicuramente, da altri fattori non strettamente riconducibili alla visione di filmati in sé.