Operazione dei Carabinieri, in manette due boss

Loano (Savona) – Una operazione dei Carabinieri delle compagnie di Albenga e Alassio, coordinati dal Comando Provinciale di Savona, ha portato all’arresto di due persone associate alla mafia.

Si tratta di Carmelo Sciglitano, 35 anni, originario di Seminara, in provincia di Reggio Calabria, ma domiciliato a Loano, e di Domenico Sciglitano, 43 anni, nato a Palmi, nel reggino, e domicliato a Cisano sul Neva.

Gli uomini dell’Arma hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dall Suprema Corte di Cassazione per una pena di sette anni e mezzo di carcere per il primo e di cinque per il secondo, condannati per il reato di associazione mafiosa.

I militari stavano tenendo sotto sorveglianza i due mafiosi da alcune settimane proprio per evitare che si dessero alla fuga e sono entrati in azione nella notte. I due malviventi sono stati sorpresi nel sonno e non hanno opposto alcuna resistenza.

Dopo l’arresto, i due sono stati trasferiti nel carcere di Marassi.

Carmelo e Domenico Sciglitano, appartenenti alla costa “Sciglitano-Bruzzaniti” di Seminara, erano stati arrestati nel 2010 nell’ambito dell’operazione “Cosa Mia” condotta dalla Squadra Mobule di Reggio Calabria riguardante le infiltrazione nella costruzione del macro lotto di ammodernamento della A3.

L’indagine aveva interessato la più ampia compagine ‘dranghetista delle cosche Gallico-Bruzzise-Morgante e Sciglitano di Palmi e Seminara portando ad un blitz che sette anni fa vide l’arrestodi 40 persone.

Gli inquirenti accertarno che i cantieri dell’Autostrada A3 continuavano ad essere nella morsa delle organizzazioni criminali che imponevano una tangente del 3% sugli appalti quale corrispettivo per la “sicurezza”. Una tassa che i clan imponevano con un rosario di furti e danneggiamenti e le grandi imprese accettavano di pagare senza troppi problemi.

Nel 2013 era arrivata la condanna in primo grado a 15 anni, confermata in Appello due anni dopo e dalla Suprema Corte di Cassazione l’11 ottobre di quest’anno.

L’operazione “Cosa Mia” portò anche all’arresto di Carmine Demetrio Santaiti, ritenuto il responsabile dell’omicidio di Carmelo Ditto, ucciso a Seminara nel 2006.

Quest’ultimo era stato arrestato nel 2005 dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Imperia e dalla Stazione di Diano Marina poiché, latitante, si nacondeva a Diano Castello; al momento del fermo l’uomo si trovava insieme al cugino, Antonio De Marte di Diano Marina, arrestato per favoreggiamento alla latitanza.

L’operazione dei Carabinieri di Albenga portata a conclusione questa notte conferma ancora una volta lo stretto legame che esiste tra le cosche della ‘Ndrangheta calabrese reggina e alcuni personaggi residenti nella provincia savonese e imperiese.