Genova – Mappare i rivi e le sorgenti delle aree di cantiere della Gronda dopo mesi di siccità e di carenza di precipitazioni. Sono esterrefatti i comitati che si oppongono alla realizzazione del progetto della Gronda autostradale che è ormai in partenza.
In questi giorni sarebbe iniziata, da parte di Arpal e di alcune ditte specializzate, la mappatura delle fonti d’acqua e dei rivi nei terreni dove nasceranno i cantieri e poi gli scavi per la realizzazione della mega opera autostradale.
Rilievi che hanno sorpreso contadini e residenti e che hanno fatto scattare una interpellanza del gruppo Chiamami Genova, guidata dall’ex candidato sindaco Paolo Putti.
Secondo la denuncia di Putti e di Chiamami Genova, infatti, ci sarebbero forti perplessità su quello che è nsiderato il primo lavoro propedeutico alla grande – e secondo il gruppo inutile – opera della Gronda di Ponente. Un lavoro che sarebbe iniziato dai geologi di Arpal i primi di ottobre.
Dopo le misurazioni del flusso veicolare sull’autostrada attorno a Genova in pieno periodo di Salone Nautico e nell’anno di Genova Capitale della cultura, infatti, secondo la denuncia ci sarebbero rilievi e mappature della presenza di falde acquifere, sorgenti e corsi d’acqua in un periodo che segue mesi e mesi di siccità e dopo l’estate particolarmente “secca”..
Un monitoraggio delle sorgenti d’acqua nella zona di Prà e Voltri che precede l’inizio degli scavi e che ha come scopo quello di valutare a priori l’esistenza e la portata delle innumerevoli sorgenti d’acqua presenti sul territorio, dopo un lunghissimo periodo di siccità definito “storico” dai meteorologi.
“E’ evidente – denunciano a Chiamami Genova – e infatti i contadini ce lo hanno fatto rilevare, l’inutilità dell’azione, che può indurre facilmente all’errore, ritrovandosi poi falde in galleria o peggio ancora sorgenti disperse che non erano state monitorate perché temporaneamente ridotte. Pensiamo che questa non sia la tutela dell’ambiente, dei territori e dei cittadini che auspichiamo. Come sempre porteremo nelle sedi opportune la richiesta che i monitoraggi vengano eseguiti nei momenti di presenze delle stesse sorgenti dopo il periodo delle piogge.