Genova – Prenderà il via nei primi mesi del 2018 il recupero del percorso a mare di Villa Durazzo a Santa Margherita Ligure, in stato di totale abbandono da anni. L’intervento è diviso in due lotti. Il primo riguarderà il portale, a cura del Comune di Santa Margherita, e avrà un costo di 880mila euro (avanzo di amministrazione) sbloccato da Regione Liguria attraverso spazi finanziari. Il secondo riguarderà il pergolato, a cura della Soprintendenza, per un costo di 884mila euro finanziati dal Ministero dei Beni architettonici e culturali. I lavori per la realizzazione del primo intervento dureranno 10 mesi, quelli del secondo 12 mesi.

Villa Durazzo è stata acquistata dal Comune di Santa Margherita Ligure nel 1973 e già da quella data, da oltre 40 anni, il portale e porticato sono chiusi. Il Portale a mare era l’antico collegamento tra Santa Margherita Ligure e Corte, l’antico quartiere a mare e, insieme al porticato che si trova dietro al castello cinquecentesco di Santa Margherita, rappresentava l’ingresso più scenografico di Villa Durazzo.

Come si legge in una nota diffusa dalla Regione Liguria, lo stato di conservazione del cosiddetto “percorso a mare” di Villa Durazzo si potrebbe definire prossimo al “punto di non ritorno”, vale a dire che la consistenza architettonica è ancora perfettamente identificabile, tuttavia già iniziano a perdersi alcuni elementi caratterizzanti, senza i quali sarebbe impossibile raggiungere un buon livello reintegrativo. Gravi, ad esempio, risultano le perdite e lo stato conservativo degli apparati decorativi, che vengono interessati dalla presenza di vegetazione infestante, da distacchi della superficie e da polverizzazione della pellicola pittorica. Il dissesto strutturale del Pergolato a mare e dei muri di contenimento è causato principalmente dalla spinta dei terreni contenuti all’interno dei terrapieni. Di notevole entità sono inoltre le lesioni presenti lungo Via ai Capuccini, in particolare quella posizionata nell’angolo tra via Capuccini e Salita San Giacomo.

Il progetto di restauro è partito da una considerazione, anche di natura strutturale: accettare le deformazioni ormai assunte dall’intera struttura, tanto nei muri perimetrali, quanto negli archi della galleria, agendo per la puntuale conservazione di ogni pur minima traccia residuale, per reintegrare l’immagine complessiva. La scelta è dunque quella di intervenire sugli intonaci delle arcate reintegrando le campiture cromatiche. Per gli intonaci dei pannelli murari tra le arcate sarà sufficiente consolidare le parti superstiti e reintegrare le parti mancanti.  Il progetto prevede la reintegrazione delle tre arcate crollate: saranno inoltre reintegrati i correnti del pergolato che riposa sulle arcate e i corrimano laterali. Al di sopra del portale verrà collocato una copia del gruppo scultoreo della “Madonna di Savona col Beato Botta”. In una fase successiva bisognerà intervenire sul tetto, sui vialetti, rendere fruibile un intero piano del corpo centrale, rendere fruibile il parco e l’intera villa a partire dal portale a mare.

“Oggi presentiamo un’operazione virtuosa sia dal punto di vista finanziario, sia del recupero di un bene – ha spiegato il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – Quella di oggi è una sinergia tra Enti che hanno ben operato: Regione ha lasciato spazio al Comune di Santa Margherita che ha ben gestito il suo bilancio. Abbiamo deciso di farlo con un bene storico, una villa, che non solo merita di essere preservata per sua bellezza, ma perché può essere un volano per lo sviluppo. Riteniamo infatti che con la cultura, l’architettura e il paesaggio si mangi”.

“Fin dal nostro insediamento – ha proseguito il Sindaco di Santa Margherita Ligure, Paolo Donadoni – abbiamo messo tra le priorità il mantenimento e il ripristino del nostro patrimonio culturale, che è un valore per i cittadini e per il turismo, e ci siamo concentrati sul complesso di Villa Durazzo, cuore culturale e artistico. Un bene che richiede numerosi interventi di ripristino affinché venga reso nuovamente e totalmente fruibile. Al momento ci siamo concentrati sul portale e il pergolato, prima di intervenire in altre aree della Villa, in quanto da fine 2013 tutta la zona intorno al convento dei Frati Capuccini è stata interdetta al transito pedonale. Una chiusura resa necessaria per motivi di sicurezza proprio in corrispondenza del porticato i cui elementi architettonici sono integrati al percorso esterno. Pertanto recuperando un bene artistico-culturale si riqualifica un’intera area cittadina al momento non fruibile”.

“Si tratta di un importante lavoro di completamento dei lavori di valorizzazione su Villa Durazzo di Santa Margherita – ha aggiunto il Soprintendente Vincenzo Tinè –  una delle più splendide della riviera, la residenza estiva dei Durazzo di Palazzo Reale e, pertanto, come  Soprintendenza siamo particolarmente interessati a questo intervento che meritava un importante investimento. Grazie al Ministero, alla Regione Liguria e al Comune di Santa Margherita si potrà finalmente mettere mano al pergolato e all’accesso monumentale dal mare che sarà finalmente accessibile come era storicamente e la sua grandiosità sarà esaltata”.

Soddisfazione è stata espressa anche da Andrea Fustinoni, conservatore del complesso di Villa Durazzo e delegato FAI:” Si tratta di un lavoro importante, non solo dal punto di vista storico-artistico, ma anche per la valorizzazione della nostra storia e delle nostre tradizioni.Dal punto di vista del complesso è un’ottima idea quella di partire dall’esterno per poi affrontare gli interventi sul parco e sulla villa” e anche dal Presidente del Gruppo Albergatori di Santa Margherita Ligure, Adalberto Gigli, dal Presidente di Ascom Augusto Sartori, da Lorenzo Sovino Amministratore Unico della Società Progetto Santa, oltre che  dal presidente del Consorzio servizi marittimi del Tigullio Alfredo Cupico.

La storia di Villa Durazzo

La Villa fa edificata nel 1678 dai marchesi Durazzo, su disegno dell’architetto Galeazzo Alessi, che utilizzarono l’edificio come residenza estiva. Divenuto possedimento dei principi Centurione, il palazzo e il parco furono ampliati ed arricchiti di nuove piante esotiche e statue marmoree neoclassiche. Verso la fine dell’Ottocento divenne temporaneamente sede del Grand Hotel ospitando diverse personalità illustri dell’epoca. Sono presenti dipinti, affreschi e trompe-l’oeil della scuola pittorica genovese del Seicento e del Settecento quali opere di Domenico Piola, Giovanni Andrea De Ferrari, Luciano Borzone e Gio Enrico Vaymer.

La storia racconta che il doge nel 1670 arrivava da Genova con il suo veliero, attraccava al molo nei pressi del Castello e saliva in villa con la carrozza passando dal portale e percorrendo il pergolato. Il percorso, la cui costruzione si deve al marchese Giò Luca Chiavari nel 1611, si articola in due bracci, uno inferiore e uno superiore. Ai due estremi del porticato troviamo a monte un’esedra che fungeva da raccordo tra il parco e il pergolato, mentre a valle troviamo il portale di accesso a ridosso del sagrato della chiesa dei Capuccini.