La tradizionale inaugurazione del Mercatino di San Nicola

Genova – E’ morto Enrico Chiarella, per tutti Chicco, il papà del Mercatino di San Nicola.

Chiarella, 79 anni, da tempo si trovava a combattere con una malattia che non è mai riuscita a bloccarlo. A lui si deve la prima edizione del Mercatino di San Nicola, nel 1987, nell’omonimo quartiere  genovese.

Un evento capace di unire solidarietà e tradizione natalizia che nel corso degli anni è diventato un evento caro ai genovesi che lo hanno visto crescere in piazza Piccapietra e trasferirsi, questo Natale, in piazza Sarzano.

A confermare la notizia, via Facebook, è stata Marta Cereseto, presidente dell’associazione Volontari del Mercatino di San Nicola.

Dal suo profilo, la Cereseto scrive: “Ci ha lasciato il papà del Mercatino di San Nicola, Chicco Chiarella. Siamo vicini alla sua famiglia e ai suoi cari. Quest’anno, dopo tanto tempo, era tornato a trovarci per presentare un libro. È stata una grande festa nel segno di quello che era il suo obiettivo quando ha ideato la manifestazione. Regalare un sorriso, a tutti. e soprattutto ai meno fortunati. Ci ha lasciato una grande eredità, figlia della solidarietà e della beneficenza. Valori centrali per la vita dell’uomo. Chicco lo aveva capito e aveva trasformato quel pensiero in fatti concreti. Noi seguiamo il suo insegnamento, ringraziandolo per tutto sperando che.da.lassù possa dire.Buongiorno.Mercatino!!! Grazie chicco sei stato il nostro modello proteggici da lassù , dal cielo dove lanciavi i palloncini e dicevi al prossimo anno.Mercatino!!“.

 

 

 

1 commento

  1. Ho avuto il privilegio di conoscere Kicco Chiarella una trentina di anni fa. Abitavamo nello stesso palazzo di corso Firenze e ben presto si è rivelato per quello che era: un ottimista di natura, uno che non sapeva stare mai fermo, sempre alla ricerca di esperienze che puntualmente condivideva prima di tutto con la sua numerosa, esuberante famiglia e con chi riusciva a stare al passo con la sua prorompente energia e umanità.
    Ogni Natale, sotto il nostro albero, non mancava mai il suo chilo di riso racchiuso in un sacchetto di iuta, un dono semplice che, fatto da lui e dai suoi cari, suonava spesso più sincero e schietto di tanti altri “dovuti” per tradizione.
    Kicco era, insomma, quel che si dice una bella persona. Per questo ci mancherà e resterà nel ricordo di molti.
    Riccardo Massa

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