Genova – Retine in cellulosa riutilizzabili o la possibilità di utilizzare sacchetti di plastica portati da casa. Così, nella vicina Svizzera, è stato risolto il problema dell’uso eccessivo della plastica nelle confezioni della frutta e verdura nei Supermercati.
A partire dal 6 novembre dello scorso anno, Coop Svizzera ha adottato una soluzione economica e sostenibile per risolvere il problema dell’inquinamento da materie plastiche e per prevenire l’uso indiscriminato di sacchetti di materiale plastico non bio-degradabile.
La soluzione adottata, però, è ben diversa da quella scelta in Italia, che prevede l’obbligo del Consumatore di usare, pagandoli da 2 a 5 centesimi, sacchetti in un particolare materiale plastico bio-degradabile almeno al 40%  e  comunque ben lontano dal poter essere considerata una soluzione eco-sostenibile.
In Svizzera è infatti – da sempre – possibile usare sacchetti di plastica puliti per acquistare la frutta e la verdura nei supermercati e l’unico obbligo per i Consumatori è che il materiale sia trasparente per poter consentire al  personale addetto alla vendita e alla cassa, di poter verificare la corrispondenza tra lo scontrino e la merce acquistata.
Recentemente, poi, sono state introdotte le cosiddette Multi-Bag , realizzate in cellulosa certificata FSC che possono essere utilizzate più volte. Questi sacchetti rappresentano l’alternativa ecologica per tutti i consumatori che, quando acquistano frutta e verdura, vogliono rinunciare al sacchetto di plastica monouso.

Interventi che, da soli e senza “balzelli” hanno permesso la riduzione (fonte Coop) di oltre l’85 per cento della plastica.
La Multi-Bag è certificata con il label Oecoplan ed è consigliata dal WWF.

Per evitare che il consumatore debba pagare il peso della Multi Bag (27 grammi) la frutta e la verdura devono essere pesate senza il sacchetto e imbustate solo in seguito. Naturalmente è possibile anche riporre diverse varietà di frutta e verdura nella stessa Multi-Bag e incollare tutte le etichette dei prezzi sul sacchetto.

La domanda che si fanno i Consumatori italiani è: non si poteva semplicemente copiare il provvedimento preso dalle autorità Svizzere?
Occorre però ricordare che la Svizzera non fa parte dell’Unione Europea che ha disciplinato la materia.

(FONTE: http://www.coop.ch/content/act/it/fatti-non-parole/fatto-n–352.html)