Regione Liguria

Roma – E’ stata avviata ufficialmente ieri la trattativa con il Governo per il riconoscimento alla Regione Liguria di forme di autonomia secondo l’articolo 116, terzo comma, della Costituzione.

A presentare un elenco di argomenti che vanno dalla portualità alla logistica passando per il demanio, la comunicazione ed il sostegno all’informazione regionale ed arrivando al commercio ed alla ricerca nella tecnologia è stato il presidente della Regione, Giovanni Toti, che ha incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancaludio Bressa nella mattinata di ieri.

Un’iniziativa che la Regione sta portando avanti insieme a Regione Piemonte, sulla scia della trattativa già avviata con Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Proprio il presidente Toti ha spiegato: “Con il sottosegretario agli Affari regionale Bressa abbiamo concordato di procedere sulla scia di Lombardia, Veneto ed Emilia. Sulla base della loro preintesa, prevista verosimilmente nelle prossime settimane, Liguria e Piemonte potranno incanalarsi nella trattativa già aperta e integrare le tematiche per inglobare anche i temi dello sviluppo economico, portualità, infrastrutture, tutela del territorio, demanio e beni culturali. Al termine di questi incontri sarà previsto un tavolo a Palazzo Chigi con il Ministero dell’Economia e Finanze per prevedere le coperture economiche che prenderà il via insieme a tutte le regioni coinvolte“.

Si tratta di una novità storica – ha aggiunto Toti – nel giro di un anno e mezzo la sensibilità politica è cambiata: siamo passati da un’impostazione centralista ad una rinnovata sensibilità per le autonomie che le regioni si sono meritate. Basta vedere il contributo alla finanza pubblica portato dai Comuni e dalle Regioni negli ultimi anni. Circa il 90% dei risparmi fatti è da attribuire agli Enti locali e sono il 10% al Governo centrale. Inoltre per la prima volta una serie di regioni di segno politico diverso hanno dato il via ad un percorso di federalismo che porterà a una maggiore efficienza delle periferie, ma anche dello Stato. Sono molto contento che la Liguria è nel gruppetto di testa delle regioni, siamo strategici per il sistema portuale italiano e il sistema logistico europeo e per regioni confinanti come Lombardia e Piemonte di cui siamo lo sbocco sul mare“.

All’incontro romano hanno preso parte anche gli assessori regionali allo Sviluppo Economico Edoardo Rixi, la vicepresidente e assessore alla Salute Sonia Viale, gli assessori alla Cultura Ilaria Cavo, al Demanio Marco Scajola e alle Infrastrutture e Protezione civile Giacomo Giampedrone.

Edoardo Rixi, a proposito della portualità ha spiegato: “La portualità è una delle materie fondamentali per il Paese e per il sistema dei collegamenti e del commercio estero. Abbiamo bisogno di rilanciare un sistema che già oggi cresce rispetto ai porti del Nord Europa dove esistono sistemi più rapidi di realizzazione delle infrastrutture. Sicuramente i ritardi del Terzo Valico che oggi finalmente è finanziato, hanno pesato molto, così come quelli per la realizzazione della diga foranea. I porti sono un elemento fondamentale per il rilancio delle regioni. Per questo, riuscire a livello locale ad investire, ci consentirà di avere una maggiore performance, ma soprattutto di rispondere ad esigente importanti di mercati come la Cina che guardano l’Italia con interesse per lo sbocco della via della seta. Inoltre sarà importante e fondamentale compatibilizzare gli investimenti con le esigenze del territorio anche per evitare conflitti“.

Sul tema della salute, invece, è intervenuta la vicepresidente Viale:Ci inseriamo in una trattativa che è già a buon punto nel confronto tra tre altre Regioni e il Governo. La sanità è un elemento centrale di una futura intesa tra Governo e Regione Liguria. Ad esempio, per quanto riguarda il tetto alla spesa sanitaria, grazie al percorso intrapreso di azzeramento del debito, la Liguria deve puntare sul potenziamento della medicina del territorio, più che sull’ospedalizzazione, e sulla prevenzione che richiede personale per garantire una sanità sempre più a chilometro zero. Anche in materia di specializzazioni, dobbiamo rispettare i vincoli imposti dal governo, nonostante la necessità di alcune specializzazioni, come l’ortopedia, che oggi non vengono garantite”. La vicepresidente Viale ha ricordato gli incontri già svolti a livello locale il Consiglio delle Autonomie Locali) e con le parti sociali e ha aggiunto di voler dedicare la giornata “al senatore Gianfranco Miglio, nel giorno del centenario della nascita: credo che questo sia un ottimo modo di ricordare questa figura che sull’autonomia e il federalismo ha insegnato molto a questo paese“.

L’assessore alla Cultura Ilaria Cavo ha fornito ulteriori informazioni: “Sulla cultura abbiamo investito molto: a partire da realtà importanti come Palazzo Ducale o la Casa dei Cantautori il cui progetto è stato recepito e verrà finanziato dal Mibact. Da questo punto di vista ci uniamo alla richiesta presentata dal Piemonte di una maggiore autonomia sul fronte dei Beni Culturali. Anche per l’organizzazione scolastica servono percorsi più vicini al territorio  e maggiori finanziamenti sul fronte dell’interazione tra Istituti di Ricerca e Università. Infine la comunicazione sulla quale abbiamo la volontà di avere  una parte del canone Rai da poter destinare al territorio e a quelle emittenti che svolgono già un servizio pubblico“.

Per quanto riguarda l’urbanistica e il demanio, l’assessore Scajola è intervenuto così: “In questi due anni e mezzo abbiamo portato avanti una politica di semplificazione, tagliando tutte quelle norme che potevano creare confusione, soprattutto perché in contrapposizione con quelle nazionali. Servono però norme che non vengano impugnate dal Governo, come avvenuto col Piano Casa, tranne poi ritirare l’impugnativa.

Come Liguria siamo capofila del tavolo interregionale del Demanio marittimo, ma in Italia non c’è una legge che chiarisca le competenze. Come Liguria abbiamo legiferato e approvato due leggi anche con i voti della minoranza, senza strumentalizzazione politica.  Attendiamo che queste leggi possano dare prospettive a nostre imprese balneari che ammontano a poco meno di 4000 per questo chiediamo che il Demanio sia una competenza regionale. A questo proposito nei giorni scorsi c’è stato anche un richiamo del Parlamento Europeo all’Italia perché manca una norma nazionale. Anche per i frontalieri, circa 5000, che ogni giorno vanno a lavorare nella vicina Francia con una doppia burocrazia, vogliamo avere più autonomia“.

 

Giacomo Giampedrone, assessore alle infrastrutture e all’ambiente ha poi concluso: “Auspico che si arrivi ad un’intesa col Governo sulle Infrastrutture, sui Porti e anche sull’ambiente per favorire interventi importanti sul fronte della manutenzione del territorio e dei fiume, accanto alla realizzazione delle grandi opere. Spesso infatti in campo ambientale non riusciamo a dare quelle risposte di cui i territori hanno bisogno, in particolare in Liguria i cui corsi d’acqua sono stati coinvolti, negli ultimi anni, da numerosi stati di emergenza“.