Genova – Saranno le riprese video del circuito di sicurezza delle Autostrade e delle stazioni di servizio della A26 Voltri – Gravellona Toce a rivelare il nome del camionista che potrebbe aver causato la terribile catena di incidenti che ha provocato un morto e decine di feriti.
Sembra infatti che la presenza di gasolio sul manto stradale, quasi certamente la causa degli incidenti, sia stata causata dal malfunzionamento di un serbatoio o, peggio, da un tappo non avvitato dopo un rifornimento di carburante.
Il liquido oleoso, riversato a terra per un lungo tratto, avrebbe reso scivoloso il manto stradale già “compromesso” dalla forte pioggia.
Molti automobilisti avrebbero segnalato, prima dell’incidente, la presenza di un camion fermo in una piazzola di sosta con il camionista che armeggiava sul serbatoio. La descrizione del pesante automezzo servrà ad incrociare i dati che emergeranno dalle riprese video e il responsabile verrà identificato e per lui potrebbe scattare l’accusa di omicidio colposo.
Molto probabilmente scatteranno anche le multe per gli automobilisti e camionisti che non hanno ridotto la velocità nonostante la forte pioggia che fa abbassare drasticamente il limite di velocità di 110 km/h presente in quel tratto autostradale.
Dalle prime indagini è anche emerso che il ragazzo che ha perso la vita potrebbe non aver indossato le cinture di sicurezza al momento dell’incidente, trovandosi sul sedile posteriore. Una condotta molto frequente tra i passeggeri delle auto ma che può essere concausa di gravi lesioni.