Genova – Un altro episodio di violenza si è verificato all’interno del carcere di Marassi, a Genova. A denunciare l’accaduto è il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria SAPPE.

Il Segretario Generale Donato Capece, attraverso una nota diffusa, spiega: “Ieri mattina un detenuto straniero con evidenti problemi psichici, già protagonista di violenze contro personale di Polizia Penitenziaria di Marassi, è improvvisamente andato in escandescenza ed ha lanciato della candeggina contro dei poliziotti penitenziaria, che sono poi dovuti ricorrere ai controlli presso il Pronto Soccorso. Questa è l’ennesima violenza annunciata contro appartenenti alla Polizia Penitenziaria sempre più vittima della follia criminale di delinquenti che continuano ad alterare l’ordine e la sicurezza in carcere anche in virtù di una debole e sterile risposta in termini disciplinari e penali. Basta, non ne possiamo più. Si adottino subito urgenti provvedimenti per bloccare tutte queste incontrollate violenze tra le sbarre“.

La situazione del carcere di Marassi, e della Liguria in generale, resta grave e di nuovo Capece sottolinea: “Nel carcere di Marassi la tensione resta costante e continua. I detenuti continuano ad aumentare ed anche gli eventi critici che spesso vedono soccombere le donne e gli uomini del Corpo. Il SAPPE vuole fare un elogio ai colleghi della Penitenziaria di Marassi che, nonostante le numerose aggressioni e il grande stress lavorativo, lavorano con grande dignità e spirito di corpo. E questo nonostante una gestione del carcere assai discutibile e fallimentare sotto il profilo della sicurezza interna, tanto che chiediamo l’avvicendamento dell’attuale direttore Maria Milano, con altro dirigente penitenziario più stimolato professionalmente. Non è possibile andare avanti così, con una gestione del carcere che mina la natura stessa di pena, affidando il carcere ai detenuti e depotenziando anche il ruolo della Penitenziaria“.

 

La situazione nelle carceri della Liguria, dove oggi sono detenute oltre 1.400 persone rispetto ai circa 1.000 posti letto è sempre tesa ed allarmante”, denuncia il SAPPE. “I numeri riferiti agli eventi critici avvenuti nelle celle delle carceri liguri nell’interno anno 2017 sono inquietanti: 412 atti di autolesionismo, 35 tentati suicidi, 345  colluttazioni e 50 ferimenti. E proprio a Marassi, dove si è orientati ad una discutibilissima gestione di permissivismo e di tolleranza da parte dei vertici della direzione, si è concentrato il maggior numero di eventi critici: 199 atti di autolesionismo, 17 tentati suicidi, 235 colluttazioni e 38 ferimenti. Aggiungo che la cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sono stati introdotti la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.

Per il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria “lasciare le celle aperte più di 8 ore al giorno senza far fare nulla ai detenuti – lavorare, studiare, essere impegnati in una qualsiasi attività – è controproducente perché lascia i detenuti nell’apatia: non riconoscerlo vuol dire essere demagoghi ed ipocriti”. E la proposta è proprio quella di “sospendere la vigilanza dinamica: sono infatti state smantellate le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, con detenuti di 25 anni che incomprensibilmente continuano a stare ristretti in carceri minorili”.

Per migliorare la situazione del carcere genovese, il sindacato ha chiesto ai vertici ministeriali un cambio di rotta iniziando proprio con l’avvicendamento dell’attuale direttore, a detta di Capece, non in grado di garantire la tutela di coloro che lavorano in prima linea.