Genova – Un vero e proprio assalto, il giorno di Pasqua, al borgo marinaro di Boccadasse e si torna a parlare della possibulità di istituire una sorta di “numero chiuso” per uno degli angoli più belli e caratteristici della città. A chiederlo sono i alcuni residenti che, con l’inizio della bella stagione, temono il ripetersi dei “pienoni” che hanno creato molti disagi degli ultimi anni.
Il giorno di Pasqua, approfittando del sole e del caldo, migliaia di persone si sono riversate su corso Italia e, ovviamente, sul piccolo borgo marinaro che attrae irresistibilmente i turisti.

Le foto con la spiaggia affollata all’inverosimile, la piazzetta dove ci si muoveva a fatica e i bidoni traboccanti di spazzatura hanno fatto il giro dei social e certamente non hanno offerto un bello spettacolo. Troppa gente, troppa incuria per i bidoni svuotati con frequenza evidentemente insufficiente, ed una eccessiva “pressione” di visitatori hanno trasformato una bella visita in una raffica di proteste e quello che doveva essere un bel ricordo in un’esperienza da dimenticare.

Una situazione che potrebbe ripetersi con l’avanzare della bella stagione e che i residenti preferirebbero non dover vivere. Anche le attività della zona hanno lavorato molto ma con qualche difficoltà e per questo, al momento sottovoce, si torna a parlare di “numero chiuso”.
Certamente non sarebbe facile regolamentare l’accesso al borgo più famoso di Genova ma una qualche forma di servizio d’ordine ma è evidente che un sovraccarico di persone rende il luogo molto meno apprezzabile.

C’è chi propone un servizio – magari on line – per prenotarsi e chi arriva addirittura a chiedere l’istituzione di un biglietto, anche simbolico, per raccogliere fondi destinati alla salvaguardia del borgo, ai servizi per i turisti e per il mantenimento del decoro.
Quella che, al  momento, è solo una proposta che viaggia di bocca in bocca, potrebbe trasformarsi presto in una richiesta di intervento al Comune di Genova